26042024Headline:

Monte Jugo: un dearsenificatore a 5 stelle

Gli attivisti del Movimento, guidati dalla consigliera Blasi, in visita all'impianto

Spiegazioni degli esperti, e c'è chi prende appunti

Spiegazioni degli esperti, e c’è chi prende appunti

Fa più rumore un goccio d’arsenico che cade rispetto ad un dearsenificatore che cresce. Ciò nonostante la storia va comunque raccontata. Perché proprio l’acqua, senza limone e senza veleni, rappresenta uno degli argomenti maggiormente dibattuti all’ombra della Palanzana. Neanche troppi giorni fa, per dirla una, il comitato “Non ce la beviamo” ha sciorinato un’intera giornata inerente sui temi dell’acqua. L’ultima, dopo una serie di incontri e scontri che, ci si può scommettere, andranno avanti per molto, molto tempo ancora.

Ma torniamo alla notizia. Buona, una volta tanto. Quelli del Movimento Cinque stelle sono riusciti ad entrare dentro al novello dearsenificatore di Monte Jugo. Piazzato fuori città, laggiù sulla Commenda, eppur determinante per la salute di buona parte dei rubinetti viterbesi, zone limitrofe comprese.
“Un iter lungo per accedervi – racconta Silvia Blasi, tarquiniese e pentastellata in carica alla Pisana – ma ne è valsa la pena. L’impianto è un gioiellino”.

Ora, per quanto bello possa essere (magari hanno messo i fiori alle finestre) val la pena magari comprendere più a fondo di cosa si tratta e come funge. “La visita è risultata assai interessante – prosegue la consigliera regionale, accompagnata per l’occasione dagli attivisti locali – semplicemente perché tutto funziona. Non abbiamo riscontrato anomalie, anzi, ci siamo addirittura stupiti di quanto girino a dovere le cose. Oltre alle ottime condizioni, infatti, determinante è stato sapere che i fluoruri, quelli che poi recano maggiori fastidi, sono rilevati continuamente. E che la manutenzione è costante e svolta con pignoleria”.
Bene. Si può bere con serenità, pertanto. Ma fino a quando? Quesito andreottiano ma lecito, poiché certi pianeti riservano sovente insidie nascoste e sorpresone dell’ultimo minuto. “La struttura è garantita per 20 anni”, assicura la Blasi.

Lezione privata per la consigliera regionale Silvia Blasi

Lezione privata per la consigliera regionale Silvia Blasi

Ok. Si prosegue, seconda perplessità: con la gestione, come la mettiamo? Nel senso, ad oggi il pacchetto è nelle mani della Regione (il buon Zingaretti ha fatto pure un scappata prima dell’inaugurazione), che però dovrebbe mollare a dicembre. Chi si prenderà in carico la mazzata? “Questo è il grande punto interrogativo – taglia corto sempre lei – un nodo cruciale che la politica dovrà trovare il modo di districare. Certo è che per come stanno le cose…”. Già, considerando infatti che l’eredità sarà pesante da sostenere, visto che per tutti i dearsenificatori della Tuscia si parla di un costo di manutenzione di 15 milioni di euro l’anno. E i problemi di Talete – la società a cui dovrebbe passare la gestione – sono noti. Tristemente noti.
Nel frattempo però il caffè si può tranquillamente preparare con l’acqua del rubinetto. Come disse in tempi non sospetti la ottimista first lady de’ noantri, sua signora Michelini.

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