26042024Headline:

Il garantismo peloso dei moralisti da strapazzo

Riflessioni e considerazioni di varia umanità sorseggiando il caffè della domenica

savino nicolaE’ stata la settimana degli impresentabili. Cioè di coloro che non avrebbero (o non hanno) i requisiti giusti per essere presentati al giudizio degli elettori. Alla fine, venerdì, i nomi sono venuti fuori: sono una ventina e a vario titolo non avrebbero potuto (o dovuto) concorrere alle elezioni regionali di oggi. Polemiche a non finire, minacce di querele, distinguo, insulti, prese di posizioni: tutto l’armamentario della politica politicante che, a giusta ragione, fa imbestialire i cittadini.

Ecco, in tutti questi discorsi, si è molto spesso dimenticato che al di là e al di sopra della magistratura (che fa il suo mestiere: talvolta bene, talvolta meno, come sempre accade) ci sono giudici che hanno nelle mani e nelle matite copiative l’arma per bocciare o per promuovere. Poiché si sta parlando di persone che comunque sono conosciute per quanto hanno fatto e per come lo hanno fatto, bisogna comunque e sempre affidarsi al giudizio del popolo che – mai come in questa circostanza – è sovrano. Se dunque i cittadini – elettori riterranno che anche alcuni (o tutti) i cosiddetti impresentabili avranno voti sufficienti per sedere nei rispettivi consessi regionali, bisognerà semplicemente prenderne atto. Qui non si tratta di fare del garantismo peloso: no, il problema è di democrazia. Si va nella cabina, si esprime un voto e magari si scrive anche una preferenza. Poi si fanno i conti e si proclamano i vincitori. Che sono appunto quelli che hanno ricevuto il maggior numero di consensi. Punto.  Questa è la democrazia: con i suoi limiti, con i suoi difetti, con le sue fragilità e debolezze, ma è sempre meglio della più bella delle dittature.

Detto tutto questo, resta il problema morale. Era davvero il caso di presentare impresentabili? Sicuramente, no. Ma anche qui si possono innescare mille ragionamenti che lasciano il tempo che trovano. Poiché pure sulla valutazione etica generale delle scelte dei partiti, conta il giudizio dei cittadini – elettori. Che hanno la possibilità di bocciare o promuovere. Alla fine, comunque, ci sono le leggi (giuste o sbagliate, ma comunque sempre in vigore fino a quando non vengono cancellate). Ebbene, se una norma sostiene che Pincopallino, eletto democraticamente nel tale consesso amministrativo, non ha i requisiti per restarvi, allora quel signore va semplicemente e rapidamente a casa e viene sostituito con chi lo segue nella graduatoria. Punto.

Un’ultima considerazione: è davvero insopportabile che lezioni di moralismo e di moralità giungano da pulpiti che, in passato, avevano manifestato quanto meno tolleranza verso personaggi alquanto discutibili. Adesso, invece, in nome di una pulizia etnica di tipo politico, tutti a sgolarsi e a dimenarsi per dimostrare che la rogna ce l’hanno soltanto gli altri. Che tristezza.

Buona domenica.

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