26042024Headline:

Xylella? Un problema per ora non fastidioso

L'incontro della Coldiretti sulla malattia. Verso un nuovo piano olivicolo nazionale

Il presidente regionale Coldiretti David Granieri

Il presidente regionale Coldiretti David Granieri

Com’è che si dice? Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Si può tranquillamente immaginare quindi quanto casino abbiano fatto le migliaia di piante che hanno rischiato di essere abbattute in Puglia.
Naturalmente il tema in questione è quello della xylella fastidiosa. Bestiolina mangia-olivi che nell’annata maledetta del 2014 ha messo in ginocchio un’intera economia locale. Lasciando strascichi incredibilmente pesanti.
Ora. Da queste parti del fenomeno non se ne è parlato poi molto. E per il semplice fatto che il batterio ha circoscritto il suo raggio d’azione al tacco d’Italia. Ma quale sono, o meglio, quali potrebbero essere gli scenari futuri? Se ne è dibattuto ieri l’altro in una riunione fiume voluta da Coldiretti e ospitata all’interno dei locali del Consorzio agrario. Presenti in aula una tonnellata di produttori e frantoiani del viterbese. A dimostrazione che l’argomento tira di brutto, per non dire preoccupa.
L’apertura è toccata al presidente regionale dell’associazione di categoria, David Granieri. “Si sta pensando ad un nuovo piano olivicolo nazionale – le sue parole – si punta al recupero di quote perse di mercato. E poi monitoraggio, lotta guidata, creazione di nuovo Igp che porterà il nome ‘Roma’. In quanto dobbiamo andare a vendere un appellativo conosciuto in tutto il mondo. E tocca anche di sbrigarci, perché le concorrenze estere si stanno attrezzando”.

Il "tecnico" Andrea Vannini

Il “tecnico” Andrea Vannini

In sala qualcuno storce il naso. L’olio della Tuscia infatti è un qualcosa di fortemente identitario e già conosciuto. Semmai si potrebbe pensare di aggregarsi in “Lazio”, seguendo l’esempio vincente dell’Igp Toscana (e non Firenze, tanto per intenderci). “E poi – dice uno che la sa lunga – nello Stivale non produciamo manco quanto basta per noi. Siamo costretti a comprare da fuori. Perché quindi puntare per forza sull’export?”.
Ma torniamo alla xylella. La dottoressa Marina Barba ha descritto in modo scientifico come, dove e perché cresce. Facendo intendere che basta tenere pulite, potate e curate le piante per evitare il disastro. E da ciò si evince che gli enormi appezzamenti pugliesi, dediti ad un olio di basso valore, era logico che prima o poi finissero così. Poco guadagno uguale poca attenzione.
Interessantissimo invece il parere dell’esterno, quel professor-dottor-assessor Andrea Vannini, che in un “solo-show” ha scaldato la folla. “Stiamo attenti – il succo – ma su due fronti. Non trascuriamo gli oliveti. E non emettiamo nemmeno facili allarmismi. La storia insegna, tutto si risolve. La xylella non c’è, e se dovesse arrivare si può combattere. Agitarsi porterebbe solo ad un danno economico… E poi che sia stata la ‘fastidiosa’ a sterminare la Puglia nessuno l’ha ancora dimostrato”.
Sante parole, professo’.

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