26042024Headline:

Quel miracolo di nome Cubo festival

La terza edizione della manifestazione culturale ronciglionese si è chiusa alla grande

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Artisti di strada al Cubo

“Senza polemiche e senza divisioni, ma semplicemente valorizzando i professionisti e le professionalità del territorio, si possono raggiungere questi risultati”. Firmato, Italo Leali.
In tali poche e semplici parole si può ben comprendere come effettivamente è andata la terza edizione del Cubo festival. Il contenitore culturale ronciglionese che ha chiuso i cancelli ieri l’altro.
Un paese intero ha partecipato alla realizzazione, alla stesura, alle fatiche e alle gioie del solido dalle sei facce. E ciò che ne è uscito si può chiamare solamente “successo”. Al di là dei numeri (ottimi), degli ospiti (importanti), delle presenze (massicce), della spesa (minima). Anzi, sui soldi una breve parentesi va aperta: più di cinquanta eventi portati a termine con appena 12mila euro di budget. Miracolo.
“La cultura ancora tira – ci scherza sopra il presidente Dario Pompei – eccome se tira. Conferenze piene, spettacoli altrettanto. Pensavamo di crescere, ma non così velocemente”.

Leali, Vettori, Pompei, tre delle quattro menti (manca Alessia)

Leali, Vettori, Pompei, tre delle quattro menti (manca Alessia)

La cosa comunque non va vista solo dal pinzo quantitativo. Ciò che sbalordisce infatti è anche la qualità. “Ci siamo trovati ‘gente famosa’ che veniva a vedere ‘gente famosa’ – ancora lui – O, per dirne un’altra, Marco Risi invece di presentarsi da solo ha deciso di portarsi dietro il cast per intero. Sono piccoli segnali, che però ti fanno capire che hai imboccato la strada buona”.
E detta da uno che il primo anno si è presentato come artista, e che oggi da architetto si ritrova a dirigere la situazione, non è poco. Anche perché dopo la sua performance Pompei si è trovato addirittura ad essere argomento di discussione del Moma. Ma ancora: “I commercianti hanno lavorato – prosegue Italo Leali, codirettore senza voce, insieme alla sorella Alessia e a Alessandro Vettori – sui social il nome di Ronciglione è rimbalzato ovunque. Alberghi e ristoranti sono felici, e ogni ospite si è portato via il nostro ‘Panpapato’. Dolcetto semplice, che ha conquistato di morso in morso fama incredibile”.

Una delle conferenze alla Bcc

Una delle conferenze alla Bcc

Dinnanzi a cotanta grazia, però, è logico chiedersi come si intende proseguire. “Abbiamo già qualche nome per il 2016 – chiude Pompei – e probabilmente ringrazieremo Ronciglione in estate, con una puntata extra del Cubo”.
Leali: “A proposito di ringraziamenti, menzioni speciale vanno girate all’Istituzione musica, Fernando De Santis. All’Istituzione teatro, Tiziana Mascagna. E all’Ager, associazione genitori”.

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