26042024Headline:

Quindici milioni di euro buttati in immondizia

A Tarquinia si sta per rinnovare il contratto d'igiene urbana. Scettico il Cinquestelle

Un esempio di eco-compattatore

Un esempio di eco-compattatore

Rieccola, Tarquinia. Ma stavolta l’argomento da dibattere non è la necropoli cementificata e nemmeno la Trasversale che taglia il Mignone. No, oggi si scende sul pratico. Sui numeri. Quelli che vengono spesi (tradotti in soldoni, logico) per il servizio di igiene urbana.
E quanto sborserà mai una cittadina come quella tirrenica? Non poco, stando ai dati. Poiché a partire da gennaio si andrà incontro al nuovo appalto. Cinque anni (più due) di contratto, per un totale di circa 15 milioni di euro. Convertiti, tra pianti e parolacce, in Tari. E quindi prelevati dalle tasche dei contribuenti.
Tutto normale, fin qui. In fin dei conti è così che vanno le cose. Al Cinquestelle però non tornano tutti i conti. “Il Movimento ha già avviato da tempo un percorso di approfondimento sulla differenziata – dicono proprio i pentastellati – attraverso gruppi di lavoro ed incontri pubblici con esperti del settore. Per raccogliere idee e proposte, supplendo alla completa mancanza di dibattito avviata dall’amministrazione, che continua a calare progetti dall’alto senza il confronto”.
E pure codesto parrebbe il più normale degli slogan politici di chi non governa. Andiamo quindi ai fatti. “Quest’anno, con una percentuale del 46,2% di raccolta differenziata, si è registrato l’aumento del solo 1,2% in 24 mesi – ancora loro – decretando di fatto uno stop in termini di risultati, ben lontani dal famoso 65% che dovremo raggiungere entro il 2020, come previsto dalle direttive europee. Da ciò è palese che il piano di raccolta va completamente ripensato, e che questo appalto è stato un fallimento pagato caro”.

E un esempio di compostiera domestica

E un esempio di compostiera domestica

Come se ne esce, allora? “Estensione del servizio di differenziata porta a porta al 100% del territorio – ecco i rimedi del Movimento -Beneficio diretto da parte del Comune del 100% dei contributi Conai per le frazioni differenziate valorizzabili (carta, plastica, vetro, alluminio, legno, acciaio) e che gli utili vengano interamente reinvestiti per il finanziamento del servizio. Rilancio del compostaggio, estendendolo a chiunque faccia il domestico e creando uno specifico albo, che preveda sconti per le buone pratiche”.
Ma non finisce qua. “Passaggio al sistema a tariffa puntuale, calcolata sull’indifferenziata e sull’umido effettivamente prodotti. Installazione nelle zone strategiche di eco-compattatori”.
E queste sono le proposte. Ora si attendono le repliche, e magari anche i fatti.

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