26042024Headline:

Cresce il numero di imprese nella Tuscia

Il 2015 conferma un trend positivo. In aumento le società di capitali

Domenico Merlani, presidente della Camera di commercio

Domenico Merlani, presidente della Camera di commercio

Si cresce. Di poco, ma si cresce. Nel 2015, in base al Rapporto Movimprese di Unioncamere realizzato sulla base del Registro Imprese della Camera di Commercio di Viterbo, il numero delle imprese nella Tuscia si conferma in lieve fa segnare un saldo positivo tra aperture e chiusure dello 0,39%. L’anno scorso, infatti, sono state 2.224 le imprese iscritte (erano 2.157 nel 2014), contro le 2.078 imprese cessate, al netto delle cancellazioni d’ufficio (erano 1.993 lo scorso anno), con un saldo positivo di 146 nuove imprese in termini assoluti. “I dati che fotografano il movimento anagrafico delle imprese – spiega Domenico Merlani, presidente della Camera di Commercio Viterbo – confermano che l’economia della Tuscia, anche se in modo differenziato, sta tenendo. Un segnale positivo che ci fa ben sperare e stimola a mettere in campo le energie positive per consolidare questo risultato.  Anche laddove si registrano dei dati negativi, come nel settore delle costruzioni, si scontano ancora gli effetti della crisi, mentre sappiamo che da una parte l’andamento dei mercati finanziari e dall’altra l’approvazione del nuovo codice degli appalti, potranno fare da volano importante per la ripresa del mercato immobiliare e la realizzazione delle opere pubbliche”.

Si tratta comunque di un dato incoraggiante per il territorio viterbese, anche se il tasso di crescita  risulta inferiore rispetto alla media nazionale dello 0,75% e di quella regionale pari all’1,71%. Per quanto riguarda la forma giuridica, anche la provincia di Viterbo segue il trend nazionale che vede la continua flessione delle ditte individuali e delle società di persone, a vantaggio delle società di capitali. Molti imprenditori si affidano sempre più spesso a formule organizzative più robuste e strutturate che si prestano ad essere più attrattive rispetto a nuovi investitori e a consentire un percorso di crescita più sicuro per l’idea di business. Nella Tuscia le ditte individuali diminuiscono dello 0,8%, così come le società di persone la cui decrescita è pari allo 0,25%, mentre al contrario le società di capitali fanno registrare un tasso di crescita del 5,07%. Attualmente nella provincia di Viterbo le società di capitale rappresentano il 16% del totale delle imprese registrate, stazionarie le società di persone che rappresentano il 15,9% mentre le imprese individuali decrescono al 64,8%, residuali le altre forme (3,3%).

Nel 2015 saldo positivo dello 039% fra nuove imprese e imprese cessate

Nel 2015 saldo positivo dello 039% fra nuove imprese e imprese cessate

L’analisi settoriale mostra nel settore agricolo un aumento dello 0,81% dello stock di imprese registrate tra il 2014 e 2015, al netto delle cancellazioni d’ufficio. Quello agricolo si conferma un settore strategico per l’economia del territorio, con un numero di imprese che supera il 30% del totale delle imprese registrate.  Tale crescita è anche favorita da misure di agevolazione a livello nazionale con semplificazione degli adempimenti burocratici nel settore e sgravi fiscali a favore di imprese che adottando misure specifiche per favorire il ricambio generazionale. Sono infatti sempre di più i giovani imprenditori che decidono di mettersi in gioco in questo ambito. Una diminuzione nella variazione annuale dello stock si registra invece per l’attività estrattiva pari al -1,89%, per le attività manifatturiere -0,05%, per le costruzioni -1,77% e per il commercio -0,14%. Si tratta di settori importanti per lo sviluppo del nostro territorio con una elevata quota di imprese, 6% circa per le attività manifatturiere, 13,8% per le costruzioni e addirittura oltre il 22% per il commercio.

Positiva la variazione dei servizi di alloggio e ristorazione la cui variazione dello stock è di oltre 1%, in un’ottica di sviluppo della vocazione turistica per un settore che è arrivato a pesare per circa il 6% sul totale delle imprese. Variazione positiva anche per alcuni comparti che hanno un peso percentuale minore, ma che comunque contribuiscono alla crescita complessiva del numero delle attività imprenditoriali.  Il riferimento è alla variazione positiva del saldo degli stock per le attività di noleggio e agenzie di viaggio +1,81%, le attività professionali e tecniche +6% circa, le attività immobiliari +3,18%, le attività assicurative e finanziarie +0,9%. Questo dinamismo a volte è frutto di un’auto-imprenditorialità dovuto alla mancanza di altre prospettive lavorative. In calo lo stock dei servizi informazione e di comunicazione -0,21%, così come il trasposto e magazzinaggio -4,22%. Invariato il settore per la fornitura di energia elettrica.

Tab. 1 – Percentuale di imprese per natura giuridica
FORME GIURIDICHE 2012 2013 2014 2015
Ditte individuali 66,1% 65,4% 65,4% 64,8%
Società di persone 16,9% 16,8% 16% 15,9%
Società di capitali (spa, srl, sapa) 13,8% 14,3% 15,3% 16%
Altre forme 3,2% 3,4%  3,3% 3,3%
Totale 100,0% 100% 100% 100%

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