26042024Headline:

Ostetriche dimenticate e poche infermiere

di Vittorio Ricci">Vittorio Ricci

Vittorio Ricci (Fials): "Situazione difficile nel reparto di Ostetricia e Ginecolologia"

L'ospedale di Belcolle

L’ospedale di Belcolle

La Fials Cisl ha ricevuto notizia da alcune lavoratrici in servizio presso la U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Belcolle che, a causa della gravissima carenza di personale infermieristico, non solo appare estremamente difficoltoso garantire una adeguata assistenza alle ricoverate, ma il perdurare di tale situazione potrebbe compromettere la sicurezza clinica e del lavoro.

Infatti, alle difficoltà operative legate all’alto turn-over delle pazienti, all’assistenza post-operatoria ed alla sala parto, si aggiunge un clima organizzativo compromesso da una carenza di personale cronica, che recentemente ha assunto livelli veramente preoccupanti. Questa situazione, oltre a favorire un incremento dei rischi in genere, determina una assunzione impropria di responsabilità da parte di tutto il personale infermieristico e non solo, sia in situazioni straordinarie che di urgenza, ed espone lo stesso ad un significativo rischio da stress, che aumenta la possibilità del verificarsi  di errori e quindi, di danno: aspetti, questi, che sono alla base delle giustificate proteste delle infermiere totalmente esasperate ed in condizioni di estremo disagio.

La necessità di intervenire appare ormai inderogabile e, quindi, non riusciamo a comprendere come mai non sia stata ancora considerata (come avviene in molti ospedali italiani) la necessaria revisione del modello organizzativo, che preveda una struttura dedicata alla sola maternità, magari con l’auspicato “parto in analgesia”, tanto richiesto dalle donne in gravidanza, per creare l’unico vero polo di riferimento del percorso nascita dell’Alto Lazio.  L’attività ginecologica troverebbe il suo sbocco fisiologico nell’ambito della nuova  organizzata week surgery di Belcolle, con l’utilizzazione del solo personale infermieristico della citata U.O.C. sufficiente a garantire gli attuali volumi di attività: infatti, circa il 90% degli interventi ginecologici terminano con una degenza entro le 5 giornate.ostetricia

Conseguentemente, quindi, le ostetriche di Belcolle potrebbero tranquillamente occuparsi della sola maternità – ostetricia, come è giusto che sia e come avviene in molti ospedali e cliniche italiane, magari con l’aiuto di quelle  ostetriche ospedaliere, delle ex Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia dismesse, dell’ospedale di Civita Castellana e di Tarquinia.

Del resto, così come avviene per i chirurghi che in caso di necessità e con senso di responsabilità dai citati ospedali periferici convergono verso il centro, cioè a Belcolle, per salvaguardare le attività prioritarie che vanno garantite, anche le ostetriche forse un po’ dimenticate nel territorio della Asl, a garanzia della loro professionalità acquisita nel corso di anni di esperienza ospedaliera, potrebbero essere impiegate per la realizzazione di una rinnovata Unità Operativa, dedicata solo alla maternità presso l’ospedale di Belcolle.

In effetti, si tratta di dare seguito ad un percorso nascita, dove in primis viene garantita la sicurezza, le tecnologie, la presenza di strutture indispensabili (neonatologia, sala operatoria) ed il comfort, a meno che non si ritenga di consigliare alle donne di andare a partorire nella leggendaria “Casa del Parto di Tarquinia” che resta – e forse resterà a lungo – uno dei sogni irrealizzati del popolo tarquiniese e di tutti i territori limitrofi.

Pertanto, in attesa di conoscere le determinazioni sull’argomento da parte della dirigenza Asl, sollecitiamo l’intervento del Risk Manager per la verifica di tutti gli aspetti relativi al rischio clinico e l’intervento del Responsabile SPP per la valutazione del rischio lavorativo da stress sul personale in servizio presso l’ Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Belcolle.

Vittorio Ricci

Segretario provinciale della Fials Confsal

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da