26042024Headline:

Corto circuito a sali e tabacchi

Cronache settimanali dal mondo esterno rilette dentro una bottega di Lubriano

#4

Il terremoto del '97

Il terremoto del ’97

1997, 2009, 2016. Abbiamo scelto di non salvarci. Diamo almeno ai nostri figli la possibilità di fare la loro scelta.
Hanno bisogno di conoscere la terra su cui vivono. Devono sapere come comportarsi in caso di terremoto. Devono avere la possibilità di vivere in sicurezza. Informazione, educazione e prevenzione.

Usaid Barho, 14 anni, siriano.
“Mi dicevano che gli Sciiti erano infedeli, che avremmo dovuto ucciderli tutti. Ripetevano che se non mi fossi unito a loro sarebbero venuti a casa mia e avrebbero violentato mia madre”.

Guido Bertolaso. Ex capo Protezione civile. Ex spauracchio delle amministrative di Roma.
“Vanno piantate tendopoli nella zona colpita sperando che non le abbiano usate tutte per gli extracomunitari”.

Non mi indurre in tentazione ma liberami dal male. Da male e dalla malinconia. Liberami! Dal malaugurio, dai maldicenti, dagli ipocriti, dagli ignoranti. Da questa congerie magari di uomini abbienti e miseri. Il prossimo, il remoto, il passato, il futuro non sono più niente. Non soltanto i terremoti, ma le guerre e le ingiustizie, il languore della fame. Come se fosse giusto, come se niente fosse. E i dispersi in mare, e gli innocenti in galera e la fatica e il dolore e ancora la fame. Come se niente fosse, come se fosse giusto. Non soltanto Dio non governa il mondo, ma neppure io posso farci niente. Se non fosse così, sarebbe terribile”. Cit. Il teatro degli orrori.

Enrico Mentana. Giornalista.
“Non si era ancora al tramonto della prima giornata dopo il terremoto e già la pestilenza del web tornava a diffondersi: ‘nelle tendopoli metteteci gli immigrati, così lasciamo agli sfollati le camere negli alberghi a 5 stelle’. Ed è evidente che non gli interessa né degli uni né degli altri. Vogliono solo contribuire a loro modo, versando bile”.

Chi uccide e chi salva. Chi distrugge e chi costruisce. Chi divide e chi unisce. E’ nei momenti critici che viene fuori la natura delle persone.

Mario Tozzi. Geologo.
“L’Italia è un territorio geologicamente giovane e perciò subisce queste scosse strutturali di assestamento. Non stiamo dicendo che i terremoti sono prevedibili perché sappiamo che è una sciocchezza. Ma stupisce che in una zona sismica non si faccia quasi nulla per impedire che una scossa di magnitudo 6 possa addirittura far crollare un ospedale”.

Immagino l’umanità come una vita bloccata da una casa crollata. Senza respiro. Senza speranza.
A volte un raggio di luce rompe le macerie che fanno largo a una mano. Un uomo aiuta un altro uomo e le macerie sono già passato.

Amatrice oggi

Amatrice oggi

Mauro D’Angeli. Vigile del fuoco.
“Mi hanno portato da un uomo che chiedeva aiuto: sotto le macerie c’erano moglie e i suoi due bambini. A quel punto la fatica non l’ho più sentita. Ho subito sentito la voce di Giulia, era sotto choc ma rispondeva. Le chiedevo di respirare profondamente per capire se avesse il torace compresso. Poi di muovere i piedi, ma non ce la faceva. Allora sono sceso a spostare qualcosa e le ho chiesto di girarsi. Quando mi ha detto che ci riusciva ho capito che tutto quello che facciamo ha un valore immenso”.

Carlo Quodam, oltre che giocare con Viterbopost, scrive anche (seriamente) sul suo blog “Tql”, piattaforma WordPress.

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