26042024Headline:

Cala il sipario, la figura è da Supercafone

Fleb, dopo le polemiche Piotta poteva mettere la parola "fine", ma è un buco nell'acqua

Album Supercafone, un cimelio

Album Supercafone, un cimelio

La figura, possiamo serenamente dirlo, è da Supercafone. Con la “S” alta. E non perché il tipo in questione abbia fatto chissà cosa, no. Piuttosto semplicemente perché stiamo parlando del Supercafone per eccellenza, il Piotta. Anzi, Piotta, e basta. Che da quando è cresciuto (artisticamente parlando) preferisce farsi chiamare senza articolo. Peccato, perché alla redazione del Post piaceva di più quando era “Er Piotta”. Ma in fin dei conti son gusti. E noi siamo per il trash, sempre e comunque, a prescindere.
Veniamo quindi al caso. Che è carino e merita una buona vetrina. A Tarquinia si è appena chiuso il Fleb, ieri sera. La versione 2.0 del Festival della letteratura breve che nel 2015 andò in scena, al debutto, nella preziosa cornice di Tuscania. Non che Tarquinia sia da meno, sia chiaro. Diciamolo prima di aprire qualsiasi polemica. Il punto della questione però è che proprio il trasferimento forzato della rassegna ha tenuto banco in tutto questo periodo.
Il Fleb è di proprietà della Regione. E già questo è strano. Nel senso: Caffeina secondo voi potrebbe essere del Comune? No, perché se poi Michelini o chi verrà dopo di lui decidesse di non replicarlo, manderebbe a zampe per aria anni e anni di lavoro. Ecco quindi che la prassi vuole che certe cose stiano in mano ai privati, supportati magari da enti statali. Il Fleb no. Il Fleb è della Ravera (assessore alla Pisana), che un anno lo fa a Tuscania (Comune destrorso), e l’anno seguente dice che la cosa è di improvvisa natura itinerante e la sposta sul mare, girando a “sinistra”. Chissà come mai…
Seconda anomalia, prima di arrivare al Supercafone. Per due edizioni consecutive il bando di affidamento se l’è aggiudicato l’Atcl. Che poi sarebbe l’Associazione teatrale tra i comuni del Lazio, romana. In sostanza Atcl ha avuto diritto ad utilizzare per il Fleb 80mila euro più spicci, elargiti dalla cricca Zingaretti al fine (nobile) di mettere in piedi il cartellone.
Ora, tralasciando che il bando si è aperto e chiuso in una frazione di tempo catalogabile nella sezione “fuitina”. Tralasciando pure che nel direttivo Atcl ci stanno un sacco di persone legate alla politica; tant’è che sul loro sito vi era usa sezione “Fleb, coming soon” parecchio prima che vincessero la gara; la cosa carina da rimarcare è un’altra: copri questa e copri quella marachella, alla fine a sbugiardare la manifestazione è stato proprio Piotta. Che, non sapendo gli eventuali magheggi, aveva annunciato la sua presenza a Tarquinia già a fine luglio (le buste le hanno aperte quasi a settembre).

Lidia Ravera, Cultura alla Regione

Lidia Ravera, Cultura alla Regione

Intervistato in conferenza stampa di presentazione da un collega del Corriere di Viterbo (noi non c’eravamo, lo ammettiamo), il sindaco tirrenico Mauro Mazzola ha in un certo senso scaricato la responsabilità della “presunta data anticipata” sull’artista. E cioè, riassunto: “La Regione aveva un accordo di massima, ma le firme sono arrivate poi”. E questa è la terza stranezza. Per fare un esempio: io chiamo un muratore per farmi ristrutturare casa, lo fermo ad aprile per ottobre, lui non prende impegni, rimanda altri, e non ha la sicurezza di venire da me? Ma quando mai…
Comunque. Tirato in ballo, il Piotta non si è tirato indietro. Sulla sua pagina Facebook ufficiale in diversi gli hanno postato un delizioso “Piotta risponni”. Altra spiegazione conto terzi: “Se lui ci dice che lo hanno messo sotto contratto anzitempo, la Regione, il Comune, il Fleb, e tutta la carrozza, saltano”.
Al trecentesimo messaggio bacheca, così, il rapper ha invitato tutti sotto il palco, laddove avrebbe enunciato la grande verità. Di gente al concerto ce ne è andata poco, a dirla tutta. Ma qualcuno se lo è ciucciato comunque fino alla fine. Cosa avrà detto mai? Nulla, se ve lo state chiedendo. Ha solo cantato. Tornando, in un certo senso ad essere il Supercafone degli inizi. Ma non odiava gli indifferenti?

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