27042024Headline:

Il Giorno della memoria e l’olocausto animale

Va avanti da anni ogni giorno nelle nostre case

Una vignetta sul Giorno della Memoria

Una vignetta sul Giorno della Memoria

Il 27 gennaio di ogni anno, a partire dal 1945, si ricordano le vittime della shoà: ebrei, omosessuali, zingari e avversari politici che furono imprigionati nei campi di concentramento nazisti. Parecchi di loro perirono di stenti e di angherie, di esperimenti medici disumani, di fame, etc. Ma è tuttora in atto uno sterminio quotidiano, ai danni di milioni di esseri innocenti, consumato sui fornelli a gas delle nostre cucine: l’olocausto animale.
L’umana ipocrisia e noncuranza verso la vita ignora questo continuo eccidio perpetrato con stolida determinazione dalla stragrande maggioranza di una razza che si considera superiore alle altre, la razza umana. Una razza che sistematicamente con metodi perlopiù artificiali fa nascere, imprigiona e mette all’ingrasso povere creature colpevoli di non avere la parola per esprimere la propria sofferenza e disperazione. Con metodi meccanici queste anime sante, considerate semplice carne, vengono infine sgozzate e passate al forno. Ecco l’olocausto del giorno per giorno. Ignorato e dimenticato per ignavia e per convenienza venale.

Per un senso universale di giustizia occorre ricordare, con la ricorrenza del 27 gennaio, tutte le vittime cadute per mano dell’uomo, in seguito all’accecamento dovuto ad una ideologia, ad una religione, ad una golosità… Vittime sempre innocenti, sempre mutilate e vilipese in nome di un “interesse superiore” o della ragion di stato o…. della culinaria….
Nel mondo, secondo gli ultimi dati disponibili, si allevano circa 1 miliardo e 300 milioni di bovini, 2 miliardi e 700 milioni di ovini e caprini, 1 miliardo di suini, 12 miliardi di polli e galline e altro pollame. Solo di bovini, ogni anno in Italia si macellano circa 4.700.000 animali. Ci troviamo in un mondo dove nessun politico parla degli animali massacrati tutti i giorni a milioni, dove i segnali di madre natura non vengono ascoltati nonostante i suoi continui avvertimenti…

Un allevamento industriale

Un allevamento industriale

Il menefreghismo e l’ignoranza penso siano i nostri veri nemici ma sono convinto che dovremmo aprire gli occhi a più persone possibile, dobbiamo smetterla con l’olocausto continuato. Cominciando dal rifiuto personale all’essere compartecipi dello sterminio a cui vengono sottoposti i nostri “fratelli minori” e delle sue conseguenze sul nostro modo di vivere e sul nostro pianeta. Forse solo allora potremo sperare in un vero cambiamento per una società che possa vivere in armonia con animali e natura senza odio, guerre, razzismo… un razzismo che comincia a tavola!
Alcuni potranno scandalizzarsi del mio paragone sugli stermini compiuti contro l’umanità rispetto a quelli verso il mondo animale… ma, pensiamoci bene, non è anch’esso un animale l’uomo? Non siamo noi tutti umani animali, definiti evoluti, che in seguito alla nostra presunta “intelligenza” siamo stati in grado di dominare tutte le altre e la nostra stessa specie? Non siamo noi animali che assoggettano tutto ciò che è vivo, che usano con mercimonio altri esseri umani e non umani, che distruggono l’habitat e gli elementi, che cancellano dalla loro coscienza l’appartenenza comune alla vita? Sì, siamo animali…. che hanno cancellato la memoria!

 

Paolo D’Arpini,
Circolo Vegetariano Viterbo

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