L’Assemblea di Lega Pro ha deciso che dalla stagione 2017/2018 tornerà la denominazione Serie C. La proposta è stata approvata da tutti i club all’unanimità. Anche la Viterbese ha preso parte e votato per il ritorno alle origini proposto dal presidente Gravina verso fine maggio. Lo stesso ha spiegato i motivi di questa decisione apprezzata dai nostalgici del calcio: ”Siamo nati come Serie C e in particolare, siamo identificati da tifosi ed appassionati con il nome originario, che è identità”. Non solo cambi di denominazioni, ma anche accordi commerciali riguardanti i diritti audiovisivi e la legge Melandri che è stata chiamata alla modifica per la parte inerente alla mutualità. Minacciato lo sciopero in caso di nuovi tagli alle risorse o linee guida non definite. Poco sostegno, secondo le società presenti, ai club della nuova ma vecchia serie C che per molti non è mai diventata Lega Pro.
Ma una volta venuti a conoscenze del ritorno al passato, i tifosi gialloblu, continuano a rimanere appesi ad un filo teso dal patron Piero Camilli che non ha ancora assicurato l’iscrizione alla cara serie C. Un accordo da trovare con l’amministrazione comunale per impianti sportivi migliori e garantiti. Ma anche i tifosi viterbesi vorrebbero provare l’emozione di tornare al calcio di una volta. E alla Serie C.