27042024Headline:

Non costrinse l’anziana a nominarlo erede universale, medico assolto

Era stato accusato di circonvenzione di incapace, al giudice: ''Vivo il mio mestiere come fosse una missione. Per me tutto questo è stato un incubo''

Non fu circonvenzione di incapace. Per il tribunale di Viterbo, il medico, finito alla sbarra con l’accusa di essersi fatto nominare erede universale da un’anziana paziente approfittando delle sue precarie condizioni di salute, è innocente.

Non ci sarebbe infatti nessuna prova che l’uomo, in qualità di medico condotto, abbia plagiato la donna per farsi intestare una villa a canale Monterano e per far stipulare a nome della figlia una polizza vita dal valore di 40mila euro. Così dopo mesi di udienze e rinvii, ieri la sentenza: assolto perché il fatto non sussiste.

”Non sono state trovate prove perché nessun reato è stato commesso – ha sottolineato davanti al giudice il difensore Carlevaro – la paziente si era semplicemente affezionata a lui, tanto da chiamarlo anche pochi minuti prima della morte, durante i suoi vaneggiamenti. Ma era pienamente in sé quando gli ha intestato la casa. Ce lo dicono gli esami neurologici e la tac: non era affetta da alcun tipo di deficienza psichica. E se non c’è incapacità, come si può essere plagiati?”.

”Non ho commesso alcuna delle azioni infami di cui vengo accusato – ha spiegato l’imputato, in una lettera letta al giudice, prima della sentenza – inoltre dire che questa donna poteva essere circuita significa non averla conosciuta affatto: era in gamba, una splendida persona. E poi ci sono io, un medico nato e cresciuto in una piccola comunità. Sono stimato da tutti a livello personale e professionale. Ho visto nascere, fatto nascere e purtroppo detto addio a molte delle persone che mi hanno conosciuto. Quello che faccio non è di certo eccezionale, ma sono un medico e vivo la mia professione come una missione”.

A chiedere l’assoluzione per il medico anche lo stesso pubblico ministero: ”Non sono state provate le sue responsabilità – ha spiegato l’accusa – chiunque sia arrivato in aula ci ha parlato di una signora lucida e presente a se stessa”. Ma non solo. Anche gli esami neurologici svolti sull’80enne non avrebbero dato alcuna prova delle sue ridotte capacità cognitive.

Finito nella bufera dopo la morte della donna nel 2013, – per cui ha anche rischiato un processo per omicidio colposo – il medico è stato assolto.

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