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Geotermia, Ghinassi fa ricorso contro ”le sperimentazioni”

Il Comune impugna il decreto firmato a marzo dal ministero dell'ambiente che autorizza ricerche di risorse geotermiche

Il Comune di Acquapendente impugna il decreto firmato a marzo dal ministero dell’ambiente che autorizza ricerche di risorse geotermiche. Nello specifico, imediante ricorso per motivi aggiunti, il Comune impugna il decreto del 17 marzo 2020, adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, pubblicato nel Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse (BUIG) del 31 marzo 2020, con il quale è stato rilasciato alla società ITW & LKW Geotermia s.p.a. il permesso di ricerca di risorse geotermiche denominato ”Castel Giorgio”, finalizzato alla sperimentazione dell’impianto pilota convenzionalmente denominato ”Castel Giorgio”. Si tratta, per la verità, di un’azione legale che vede come capofila il Comune di Castel Giorgio e che arriva in un momento di particolare preoccupazione per i sindaci dell’Alta Tuscia. Preoccupazione derivante dallo sciame sismico che da qualche settimana a questa parte si registra nella zona a cavallo tra la Tuscia e l’Orvietano

La settimana scorsa 29 sindaci (di Acquapendente, Allerona, Arlena, Bagnoregio, Bolsena, Canino, Capodimonte, Castelgiorgio, Castel Viscardo, Celleno, Cellere, Civitella d’Agliano, Farnese, Gradoli, Graffignano, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Latera, Marta, Monte Romano, Montefiascone, Onano, Piansano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Tessennano, Tuscania, Valentano, Viterbo) hanno inoltrato due documenti al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, al Ministro dell’Interno, al Dipartimento Protezione Civile Nazionale, alla Commissione Grandi Rischi, ai deputati e senatori del luogo, al Presidente della Regione Lazio ed a quello della Regione Umbria. Due documenti in cui sollecitiamo le autorità preposte a porre in atto ogni possibile intervento di prevenzione dei rischi e pericoli, al fine della tutela, della sicurezza e dell’incolumità delle comunità e dei loro territori.

”In tutti i modi – dicono i sindaci – faremo prevalere il principio di precauzione che la legge nazionale ci impone date le evidenze scientifiche a livello mondiale di cui disponiamo. La geotermia industriale su questi nostri mille chilometri quadrati non si può fare, salvo la Protezione Civile Nazionale, anche a seguito di queste nostre missive, se ne assuma in modo esplicito la responsabilità civile e penale. Chiediamo, infine, che in questo percorso così fondamentale per il nostro territorio, in termini di sicurezza, salvaguardia delle acque, difesa del suolo e tutela dell’aria si parta dalla base, dalla trasparenza nelle decisioni e dalla condivisione del tipo di sviluppo che si vuole fare di questa area geografica”.

Ha collaborato Giordano Sugaroni

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