Fare squadra per promuovere il vero made in Italy nel mondo e contrastare così il fenomeno sempre più diffuso della contraffazione e dell’italian sounding. Puntare sulla qualità e sulla certificazione che però da sole non bastano per aprire nuovi mercati ai nostri prodotti e alle nostre imprese e impegnarsi nel costruire un’identità ancora più precisa e riconoscibile che attraverso la Dieta Mediterranea può essere ulteriormente rafforzata.
E’ questo il messaggio che è emerso dal convegno organizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con l’associazione nazionale Città dell’Olio al quale hanno partecipato tanti cittadini e tanti rappresentanti delle istituzioni. Partendo dall’olio, una delle grandi leve dell’economia locale il ragionamento si è esteso a tutto il comparto agroalimentare uno dei pochi settori della nostra economia a registrare un trend positivo.
“L’olio è il nostro “oro verde” ma se vogliamo guardare al futuro dobbiamo tutelarlo – ha detto il presidente della Camera di Commercio Fernando Palombella – abbiamo aderito alla Rete nazionale delle Città dell’Olio perché volgiamo lavorare insieme per promuovere la cultura dell’alimentazione”. Sulla necessità di fare sinergia ha insisto anche il presidente dell’associazione nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi.
“In vista dell’Expo 2015 – ha detto Lupi – bisogna partire da una progettazione comune del sistema camerale e delle istituzioni regionali, l’obiettivo è promuovere i territori oltre l’Expo stesso, se riusciremo ad attrarre una fetta consistente dei 20 milioni di visitatori previsti, aumenterà anche l’appeal dei prodotti italiani e questo andrà a sostegno delle nostre imprese”.
Meglio il gustoso olio locale che la nauseabonda kaffeina triestina.