05052024Headline:

La Uil chiede la cassa integrazione

Angelo Sambuci

Angelo Sambuci

“La Regione Lazio paghi subito la cassa integrazione ai lavoratori della casa di cura di Nepi e della nuova clinica Santa Teresa di Viterbo. È ora di dire basta! L’attesa e’ diventata ormai insopportabile e non siamo più disposti a tollerarla”. A dichiararlo è Angelo Sambuci, Segretario Generale della Uil Fpl Viterbo.

“La cassa integrazione e’ un diritto sacrosanto – spiega Sambuci – un ammortizzatore sociale che in momenti di difficoltà evita che i lavoratori e le loro famiglie precipitino in condizioni ben peggiori. A patto che la cassa integrazione venga appunto pagata. Ora, per gli ausiliari e il personale tecnico di Nepi e della nuova clinica Santa Teresa di Viterbo questo non succede da mesi. Anzi, non è mai successo, visto che da gennaio non hanno visto un solo euro di quel che invece gli spetta. Oltre trenta persone – sottolinea Angelo Sambuci – lasciate in questo stato, senza alcun reddito, in un contesto generale caratterizzato da una crisi che ormai va avanti da anni e che, senza esclusione di colpi e di tagli, sta ricadendo essenzialmente, solo ed esclusivamente sulle spalle e la pelle dei lavoratori. Un mercato del lavoro dove, soprattutto in provincia, e’ difficilissimo – se non addirittura impossibile – ricollocarsi. Padri e madri di famiglia abbandonati a se stessi, innanzitutto da parte delle istituzioni che invece dovrebbero rappresentarli e tutelarli, quantomeno nella difesa dei loro diritti. E il mancato pagamento della cassa integrazione da parte della Regione Lazio sta lì a dimostrarlo, a dimostrarlo in tutta la sua ampiezza”.

“Fa rabbia – aggiunge il Segretario Generale della Uil Viterbo, Giancarlo Turchetti – Fa rabbia leggere rapporti economici che parlano solo di licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione e povertà che avanza di anno in anno, anche e soprattutto nella nostra provincia. Fa rabbia essere messi di fronte a cassa integrazioni non pagate come sta succedendo per i lavoratori di Nepi e Viterbo. A veri e propri diritti costantemente e continuamente violati. Come se non si tenesse conto – evidenzia Turchetti – o non si volesse tener conto, che si tratta di diritti e di vite, di uomini e donne con famiglie, sogni, speranze e un quotidiano da portare avanti fatto in particolar modo di spese e costi da pagare. C’e’ forse qualcuno che pensa che i lavoratori licenziati o messi in cassa integrazione campino d’aria? Forse c’e’ invece qualcuno che pensa che solo con i tagli a servizi essenziali e al costo del lavoro si possa uscire dalla crisi. Dalla crisi – sottolinea Turchetti – si esce solo investendo sul lavoro dei cittadini, investendo sui territori, senza speculare sui pensionati o sulla vita di lavoratori e persone, esseri umani! Siamo preoccupati per la situazione creatasi a danno dei lavoratori della casa di cura di Nepi e della nuova clinica Santa Teresa di Viterbo, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza, tutto il nostro sostegno a garanzia di quanto gli spetta e che invece non vedono arrivare da 10 mesi. E faremo tutto il possibile – prosegue Turchetti – affinché questa situazione vergognosa non prosegua e che la cassa integrazione sia finalmente pagata. Nel frattempo, però, una domanda la voglio porre. E la voglio porre al presidente della Regione Lazio: caro Nicola Zingaretti, tra licenziamenti, crisi economica, disoccupazione e diritti che non sono più tali…dov’e’ finita la Repubblica democratica che, come sta scritto sulla nostra Costituzione, ‘rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese’? Aspettiamo tutti una risposta – conclude Giancarlo Turchetti – E l’aspettiamo…prima che sia troppo tardi!”

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