26042024Headline:

Rifiuti, 96mila euro di penali a Viterbo Ambiente

A causa del mancato spazzamento delle strade. Marini incalza l'assessore

rifiuti raccolta differenziataLa raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto nel giro di pochi mesi il 51%, ma non tutto è filato tanto da costringere il Comune ad elevare 96mila euro di penali all’azienda che fornisce il servizio. Se ne è parlato ieri mattina in terza commissione dove il neo assessore Andrea Vannini è stato sottoposto ad un autentico fuoco di fila di domande (e contestazioni) da parte del consigliere ed ex sindaco Giulio Marini, esponente di punta di Forza Italia.

Diverse le criticità venute alla luce durante l’audizione. Innanzitutto le cosiddette isole di prossimità, i cui risultati sono stati in diversi casi negativi rispetto a quanto preventivato “a causa – secondo Vannini – di quantitativi di rifiuti trasportati a Viterbo anche da altri comuni”. Marini ha insistito molto sui problemi più volte evidenziati in questi mesi. Per l’assessore sono essenzialmente tre le problematiche che impediscono un migliore funzionamento del servizio: mancanza di attenzione da parte dei cittadini nello smaltimento e nella differenziazione, immissioni di rifiuti da parte di abitanti fuori Viterbo, mancato controllo generalizzato. Come si intenda procedere per ovviare a tali situazioni, non è dato sapere.

Intanto, a causa della mancata individuazione del sito di stoccaggio da parte della Regione Lazio, per circa sei mesi le spazzatrici non hanno potuto essere utilizzate, ma il mancato rispetto delle frequenze di passaggio dei mezzi adibiti allo spazzamento ha provocato una contestazione da parte del Comune che ha elevato per questa inefficienza circa 96mila euro di penali. Sono tanti? Sono pochi? Impossibile stabilire con precisione se queste somme rientrino in un fisiologico rapporto tra ente pubblico e azienda.

Giulio Marini, consigliere di Forza Italia

Giulio Marini, consigliere di Forza Italia

Marini ha anche chiesto notizie sul perché non si è proceduto ad estendere la raccolta porta a porta a tutta la zona C o almeno alle zone più popolose. “Perché – risponde Vannini – in quel caso bisogna modificare il regolamento sulla tassa dei rifiuti che comporta uno studio attento e giustificato per un eventuale cambiamento”. E, ancora, nelle zone in cui non viene effettuato il porta a porta (per esempio Ponte di Cetti), deve essere effettuata una riduzione della tassazione? “Sicuramente sì, ma in questo caso siamo davanti a scelte che potrebbero allineare tutte le zone C”. Gli oli esausti? “Ci sono state difficoltà e il processo si è fermato perché l’azienda che fornisce i contenitori ha avuto problemi di carattere economico”.

Per mancanza di tempo, non sono state fornite risposte sulla corvée nel centro storico e sulla direzione del servizio. Se ne riparlerà lunedì prossimo.

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