05052024Headline:

L’Italia non è più un paese per giovani. E neanche per neonati

Si fanno sempre meno figli perché si è persa la speranza per il futuro

Nicola Savino

Nicola Savino

In Italia si fanno sempre meno figli. E non basta più nemmeno l’apporto delle mamme straniere (che finora aveva permesso di colmare il gap) a consentire un saldo positivo nelle nascite. Il dato è allarmante e forse colpevolmente sottovalutato anche dai mezzi di informazione: nel 2014 in quello che una volta era il “bel paese” si sono registrati 5mila nati in meno rispetto all’anno precedente; in calo anche i decessi: 4mila in meno l’anno scorso rispetto al 2013. Il che molto semplicemente significa che l’Italia è invecchiata, di pochissimo ma è più anziana.

Non c’era bisogno certo di una conferma così autorevole come quella dell’Istat. Basta pensare, senza andare troppo lontano, al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Tarquinia, del quale è stato deciso l’accorpamento (e il conseguente spostamento) con quello dell’ospedale di Civitavecchia, poiché entrambi non raggiungevano il numero di 500 parti l’anno che rappresenta il minimo per poter continuare ad esistere.

E’ un dato di fatto che la vita media si è decisamente allungata: fattore estremamente positivo ma non privo di aspetti preoccupanti. Nel senso che gli anziani hanno bisogno di assistenza che spesso lo Stato e le sue emanazioni sui territori non sono in grado di fornire, se non in maniera difforme e talvolta disordinata. Non solo, ma di fronte a tassi negativi di natalità e ad una situazione occupazionale che resta, nonostante qualche timidissimo segnale di ripresa, drammatica, si registrano anche difficoltà di carattere economico. Come si potranno continuare a pagare le pensioni per periodi sempre più lunghi (fortunatamente), se nelle casse dell’Inps non arrivano i contributi di chi non è attivo dal punto di vista lavorativo? Potrebbe apparire un discorso cinico, in realtà è solo la verità. Fino al secolo scorso ci pensavano guerre, epidemie e carestie a fare una sorta di selezione naturale: grazie a Dio, quei terribili fenomeni sono definitivamente dimenticati, ma allora i problemi vanno affrontati da un’altra angolazione.

E allora perché non si fanno figli? Per i motivi più vari, ma il principale sembra essere la mancanza di fiducia nel futuro. La crisi ha cancellato occupazione, distrutto risorse, lacerato lo stesso tessuto sociale, ma ha soprattutto spento la speranza. Per secoli, i figli hanno potuto godere di condizioni di vita migliori rispetto ai padri: oggi è ancora così? Sociologi, studiosi, esperti avranno risposte certamente più adeguate e scientificamente inoppugnabili, ma la realtà quotidiana e l’esperienza diretta inducono ad affermare che senza certezze  per l’oggi, è complicato assai impegnarsi per il domani. Il figlio unico è una regola ormai e non sembra esserci inversione di tendenza, anzi…

E quelli che hanno acquisito la laurea, sgobbando sui libri e ottenendo pure buoni risultati, scappano dall’Italia appena possono. Da tempo, non siamo più un paese per giovani. Da oggi non lo siamo più anche per i neonati.

Buona domenica (si fa per dire…).

 

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