05052024Headline:

Bilancio, il rebus delle date da rispettare

Province, termine spostato al 30 settembre. Comuni ancora nel caos

Mauro Mazzola, sindaco di Tarquinia e presidente della Provincia

Mauro Mazzola, sindaco di Tarquinia e presidente della Provincia

Bilanci degli enti locali nella bufera. Intanto, è ufficiale che per le Province il termine di approvazione è stato spostato dal 30 luglio al 30 settembre, mentre per i Comuni la scadenza originaria (peraltro già soggetta ad un allungamento: il termine originario era fine maggio, poi allungato alla fine del mese in corso) al momento resta inequivocabilmente fissato. “Ma io credo – interviene il sindaco di Tarquinia, oltre che presidente della Provincia, Mauro Mazzola – che ben pochi degli ottomila comuni italiani potranno rispettare questa data. Non lo farà neppure Torino, il cui sindaco, Piero Fassino, è anche presidente dell’Anci… E anche quei municipi che si sono portati avanti, quelli bravissimi del nord, non so proprio come faranno a chiudere la questione entro quel termine”.

Una situazione, dunque, generalizzata e che investe anche il Comune di Viterbo. “Non si può chiudere la questione – irrompe Giulio Marini, leader di Forza Italia ed ex primo cittadino – con un colloquio con il prefetto come sostiene con un eccesso di superficialità Michelini. La legge, che fino a prova contraria è tuttora vigente, stabilisce che il bilancio vada discusso e approvato entro il 30 luglio. L’amministrazione in carica non è in grado di farlo? Bene, anzi male. Allora si attivi con gli strumenti idonei e legali e non le chiacchierate informali. Non si porta avanti così il Comune, tanto più che si sta parlando dell’atto fondamentale nella vita di ogni amministrazione, pubblica o privata che sia”.

Giulio Marini, consigliere di Forza Italia ed ex sindaco di Viterbo

Giulio Marini, consigliere di Forza Italia ed ex sindaco di Viterbo

“Non so sinceramente chi sta guidando la faccenda – sottolinea ancora Mazzola – e non so neppure se Renzi conosce davvero qual è la situazione della stragrande maggioranza  dei comuni italiani. I tagli sono stati poderosi e non possiamo più forzare sulla leva fiscale… Parlo del mio comune e dico senza peli sulla lingua che non non ce la facciamo a chiudere il bilancio entro il 30 luglio. Adesso la segretaria comunale scriverà una lettera al prefetto esponendo la situazione e così avremo una ventina di giorni di tempo in più per quadrare i conti. Intanto approveremo le tariffe entro fine mese e quindi penso di convocare il Consiglio subito dopo Ferragosto”. Ci potranno essere conseguenze come il commissariamento? “I tecnici – conclude il primo cittadino tirrenico – mi assicurano di no. Perché se così fosse, i prefetti di tutta Italia dovrebbero nominare un treno di commissari: mi sembra davvero impossibile”.

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