02052024Headline:

Gigli, Birindelli e una battaglia appena iniziata

L'ex direttore Ater: "Licenziamento legittimo. Furono falsificate le mie firme"

Ugo Gigli, ex direttore generale dell'Ater di Viterbo

Ugo Gigli, ex direttore generale dell’Ater di Viterbo

Una sconfitta e una vittoria. E’ il bilancio giudiziario degli ultimissimi giorni dell’ex direttore dell’Ater di Viterbo, Ugo Gigli, che incassa con nonchalance il mancato reintegro nel suo ruolo sancito da un collegio giudicante (“Ma adesso ci sarà il giudizio di merito e vedremo come andrà a finire perché per la seconda volta i magistrati hanno stabilito che il mio licenziamento era illegittimo: chiederò il reintegro e i danni” sillaba a mezza bocca) ed esulta per la decisione assunta dal giudice del lavoro Ianigro in un procedimento promosso dallo stesso Gigli per stabilire se era legittimo il licenziamento dell’ingegner Angela Birindelli, ex assessore regionale all’agricoltura nella giunta Polverini.

Che cosa è accaduto di tanto importante? “Il dottor Ianigro – interviene il difensore, l’avvocato Enrico Valentini – ha fatto delle semplici indagini: ha commissionato una perizia calligrafica, ha controllato i documenti ed ha ascoltato i testimoni. Ha compiuto, cioè, quegli atti che da sempre chiediamo agli inquirenti e che mai sono stati posti in essere. La conclusione è molto semplice: il licenziamento dell’ingegner Birindelli era ed è giusto. Perché la perizia ha dimostrato in modo inequivocabile che le firme poste sulle autorizzazioni a compiere lavori esterni all’Ater erano false. Lo aveva sancito anche una nostra perizia, ma si disse che quella era di parte, ma ora la perizia è di un consulente terzo ed è avvenuta alla presenza di tecnici nominati dall’Ater e dalla stessa Birindelli. Insomma Gigli non c’entra nulla con questo processo e con la conseguente ordinanza, se non per esserne stato il promotore da direttore dell’Ater. E’ chiaro che questa sentenza entrerà di diritto nel processo penale”.

Il pronunciamento del giudice del lavoro comporta una serie di conseguenze. La prima: “Con la mia azione – spiega Ugo Gigli – l’Ater potrà recuperare tutte le somme percepite dall’ingegner Birindelli per le sue consulenze perché così stabilisce la legge. Si tratta di circa 100mila euro. Mi meraviglio che finora nessuno ne abbia dato notizia. E non l’ha data neppure l’Ater che invece si è affrettata a comunicare il no al mio mancato reintegro”. La seconda: “C’è l’ulteriore conferma – sottolinea l’avvocato Valentini – che il pubblico ministero dottor Petroselli non è sereno nei confronti del mio assistito, come testimonia peraltro anche il procedimento disciplinare aperto in Cassazione. Perciò è bene che il pm si astenga come abbiamo nuovamente chiesto al procuratore capo”.

Angela Birindelli, ingegnere dell'Ater  licenziata da Gigli quando era direttore generale

Angela Birindelli, ingegnere dell’Ater licenziata da Gigli quando era direttore generale

A margine del bilancio giudiziario, c’è anche lo spazio per considerazioni di tipo politico, per così dire. “Ancora oggi non so spiegarmi – aggiunge Gigli – il perché di tanto accanimento nei miei confronti. All’ingegner Birindelli avevo contestato in qualità di direttore generale dell’Ater quei lavori esterni, ma non avendo ricevuto risposta, disposi una sospensione di 10 giorni. La risposta fu una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma nei miei confronti. E proprio usando i documenti che lei stessa aveva depositato è venuta fuori la storia delle firme con cui l’avrei autorizzata. Oggi, come abbiamo già detto, una perizia terza ha stabilito che quelle firme erano false: io non avevo mai autorizzato nessuno.  E poi sono arrivate altre accuse: violenza, abuso di ufficio, peculato, mobbing… Di tutto, insomma. Ma la verità comincia a venire a galla: io non ho barato. La mia sensazione è che ci sia un disegno ai miei danni. Non solo da parte della Birindelli, supportata dall’allora presidente, dottoressa Grassini, ma anche dall’attuale commissario Ater, avvocato Bianchi”.

Gigli è un fiume in piena, impossibile da fermare: “Dicono che il mio allontanamento sia stato deciso della Regione. E allora perché su 7 Ater, un provvedimento del genere è stato adottato solo per Viterbo e Frosinone? Vedremo che cosa accadrà nel giudizio di merito. Intanto il mio licenziamento per due volte è stato giudicato illegittimo, per cui continuerò a chiedere il reintegro, oltre che i danni naturalmente. Mi devono ancora la liquidazione e non prendo lo stipendio: percepisco la pensione, ma questo avveniva anche prima che fossi arbitrariamente allontanato. Non capisco il motivo di tanto accanimento. Certo, non dico niente di nuovo quando ricordo ciò che tutti sanno: l’avvocato Bianchi è molto vicino all’onorevole Fioroni”. E allora? “Non lo so. Traete voi le conclusioni”.

Pensierino della sera? La battaglia è appena cominciata e se ne vedranno delle belle.

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