In Sardegna si son formati i Tazenda. Quelli di “Spunta la luna dal monte”. Dalla Romagna invece sono usciti i Casadei, e in questo caso non serve aggiungere altro. Qui a Tarquinia, infine, oltre ai Dear Jack, ci sta anche il Gruppo consigliare dei moderati e riformisti. Che sembrerebbe una cosa tipo la Premiata Forneria Marconi, ed invece è solo una formazione politica nata di recente dentro la maggioranza. Come se poi ce ne fossero già poche di sigle.
Comunque. Tale gruppo, che per comodità e per questioni di spazio d’ora in avanti chiameremo “gcmr”, ha da poco incontrato (e naturalmente in sede di consiglio comunale, sennò dove?) il commissario straordinario Asl Luigi Macchitella.
Tema del dibattito: “Il futuro della nostra sanità locale – fanno sapere i gcmr – un incontro che avrebbe dato la possibilità ai cittadini di porre domande concrete sulle tante problematiche che stanno investendo il nostro ospedale”.
E qui già si capisce che qualcosa è andato storto. “Ci saremmo aspettati una maggiore rappresentanza di popolazione tarquiniese – eccoci – forse poco informata sull’evento, a un confronto con le dirigenze dell’Azienda su argomenti tanto importanti e seri”. Prima regola degli incontri, probabilmente non rispettata. Quella cioè di offrire la porchetta a fine lavori. Sennò il vuoto è assicurato.
Ma proseguiamo. “Si è parlato soprattutto della futura Casa del parto che sostituirebbe di fatto il reparto di Ginecologia e Ostetricia – i dettagli, per chi non c’era – che ha suscitato parecchi dubbi sul suo significato e altrettante perplessità sulla sicurezza per le gestanti, in quanto servirebbe solo per i parti naturali. E gli altri? Su alcuni problemi pratici poi abbiamo capito che, come sempre, c’è di mezzo troppa burocrazia. Manca la firma, dipende dalla Regione, e così via. Il commissario ha poi espresso la volontà di potenziare Chirurgia e Ortopedia. E ci fa piacere. Ma non ha parlato dei gravi disagi arrecati a Radiologia, Laboratorio Analisi e Medicina”.
Chiusura ottimistica: “Ci auguriamo che i chirurghi e gli ortopedici del nostro nosocomio si abituino a usare più le loro mani, o in alternativa una palla di vetro, piuttosto che i mezzi radiografici o laboratoristici per le diagnosi. Visto che la Radiologia e il Laboratorio analisi non rappresentano più reparti da potenziare. Il tutto a scapito dei pazienti”.