03052024Headline:

“Talete, i Comuni devono pagare i debiti”

Marini (Forza Italia): "Serve serietà: si rispettino gli impegni, poi si discuterà di futuro"

Giulio Marini con Cinzia Marzoli, consigliera di amministrazione dimissionaria di Talete

Giulio Marini con Cinzia Marzoli, consigliera di amministrazione dimissionaria di Talete

“I debiti vanno onorati. Chiunque li abbia contratti”. Giulio Marini, consigliere comunale di Forza Italia, al termine della riunione della V commissione (quella sul controllo analogo), convocata per discutere della situazione di Talete, ha le idee chiare. “Mi aspettavo – commenta – che il Comune di Viterbo, socio di maggioranza con il 21,4% circa delle quote, assumesse una posizione trainante e tracciasse, come una mosca nocchiera, la strada da seguire. Che fosse anche un’indicazione di percorso per tutte le altre amministrazioni, di centrosinistra e di centrodestra. E invece…”. E invece, consigliere Marini? “Il sindaco si è limitato ad un’elencazione che non non ha alcun effetto concreto: tante parole, tanti concetti e nessun atto di indirizzo. Come sempre, del resto”.

Qual è la sua posizione sulla vicenda Talete? “Nel 2003 – ricorda l’esponente azzurro – fui tra coloro che dettero vita alla società e alla gestione pubblica dell’acqua. Nonostante io, uomo di centrodestra, non fossi particolarmente entusiasta. In quel momento, le amministrazioni comunali e la Provincia di Viterbo, della quale ero presidente, presero un impegno preciso verso i cittadini: qualcuno abbia la cortesia di spiegarmi che cosa è cambiato e per quale ragione oggi si deve cambiare linea”. In sintesi, lei che cosa farebbe? “Innanzitutto, vedrei quali strumenti tecnici ci sono per cercare di limitare il disavanzo 2014. Fatta questa analisi, i Comuni devono tirar fuori i quattrini perché, ripeto, se ci sono debiti, bisogna pagarli. Dopo di che, cambierei strada perché è evidente che qualcosa non ha funzionato. Questo è il percorso: le altre sono scorciatoie, che peraltro con grande ipocrisia non si ha nemmeno il coraggio di esprimere chiaramente, che non sono degne delle istituzioni”.

“Questa situazione – ricorda ancora Marini – è abbastanza simile a quando da primo cittadino mi trovai di fronte al crac dell’ex Cev. Nonostante la Corte dei conti avesse fortemente caldeggiato la strada del fallimento, mi opposi con tutte le mie forze: c’erano da onorare i debiti fatti e, quindi, scegliemmo la strada di pagare. E’ un fatto di serietà e di impegni presi”.

Tornando a Talete, sembra certo che nell’assemblea di lunedì prossimo si procederà alla nomina di consiglio di amministrazione di tecnici. “Mi permetto di dire che non mi pare la strada migliore. Chiunque saranno i prescelti, mi sembra complicato che possano sottoscrivere un bilancio fatto da altri. E poi un’altra considerazione, di tipo politico: è di tutta evidenza che il presidente dimissionario Bonori è stato lasciato solo, a cominciare dai sindaci della sua parte, cioè il centrosinistra. Ripeto: va fatta un’analisi del bilancio e vanno individuate le soluzioni tecniche per verificare se c’è la possibilità di limare le perdite. Poi si paga e quindi si ragiona sul futuro. Questa è la strada maestra”.

Il presidente di Talete Bonori discute con gli assessori Ciambella e Ricci

Il presidente di Talete Bonori discute con gli assessori Ciambella e Ricci

A proposito di futuro, aleggia sempre il fantasma del gestore unico e privato per tutto il Lazio… “Lo so perfettamente, ma se la Regione ha in animo questo, lo dica chiaramente e presto. Invece, come al solito, vince l’ipocrisia della sinistra: tutti a stracciarsi le vesti per il pubblico che non si tocca, ma in realtà sotto sotto si lavora per il privato”. La sua conclusione? “Io credo che ci sia il dovere di intervenire su Talete e salvarla dal fallimento. Ma per fare questo serve innanzitutto la volontà politica. E poi si ragiona sul futuro. Le persone serie (e le istituzioni devono necessariamente esserlo) prima pagano e poi, eventualmente, chiudono”.

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