Lì, a Sant’Angelo di Roccalvecce (un paio di centinaia di abitanti al massimo) ci si conosce tutti: una grande famiglia allargata della quale Davide Secondi si sente parte integrante. Lì è nato e cresciuto, ha studiato e lì torna appena possibile (“Almeno una volta al mese, se ci riesco anche due…”). Lui è un tenente dell’Esercito italiano in servizio permanente effettivo, come si dice in gergo: lasciò il paesello dopo il liceo per entrare nell’Accademia di Modena, dove si formano i quadri dirigenti della principale forza armata del Paese. Qualche settimana fa il ministero della Difesa gli ha conferito la medaglia di bronzo al valore dell’Esercito per un episodio accaduto in Afghanistan qualche anno fa: Davide (27 anni il prossimo 22 dicembre) era al comando di una pattuglia che aveva il compito di controllare la strada che sarebbe state successivamente percorsa da una colonna incaricata di portare aiuti in un villaggio. Il blindato sul quale era a bordo saltò in aria a causa di un ordigno esplosivo artigianale.
“Ricordo ancora con emozione – racconta il tenente Secondi – quel giorno. Io ero responsabile dell’assetto e, dopo i primi momenti di sorpresa e di smarrimento e soprattutto dopo aver verificato che nessuno di noi aveva subito danni, presi il comando delle operazioni. Ecco, questo se è possibile è ancora più coinvolgente: verificare in un momento particolare la reazione e la professionalità di tutti i componenti della pattuglia mi riempie di orgoglio. E’ vero, si dice sempre: questo è il vostro lavoro. Ma è anche vero che in quelle circostanze che proprio abituali non solo, viene fuori la preparazione, la capacità, il coraggio. Sono davvero orgoglioso di quello che abbiamo fatto e dei miei uomini”.
Per Davide l’ingresso nell’Esercito è stata decisamente una scelta di vita. “Esattamente così. Dopo le elementari e le medie a Grotte Santo Stefano, ho fatto il liceo scientifico al Ruffini. Già durante l’ultimo anno, partecipai al concorso per entrare in Accademia e a settembre 2006 misi piedi a Modena. Una scelta precisa e totalmente consapevole perché sono convinto l’Esercito rappresenti una risorsa importante per l’Italia. ‘Noi ci siamo sempre’: è il nostro motto che condivido totalmente. Credo che rappresenti al meglio ciò che facciamo sia in missioni di guerra che in operazioni a favore delle popolazioni civili sul territorio nazionale e all’estero”.
Davide Secondi fa parte del 32° Reggimento Genio guastatori della Brigata Taurinense (sono alpini) e vive a Torino: al momento si dichiara “single totale” e conta di tornare a casa per il primo week end di novembre. A Sant’Angelo di Roccalvecce vivono il papà Augusto, ferroviere pensionato, e la mamma Giuseppa, casalinga; a Viterbo vive l’unico fratello Luca (36 anni) che insegna statistica all’Università della Tuscia. “A Torino – spiega – mi trovo bene, ho tanti amici.. Ma è evidente che torno sempre con grande piacere nel mio paese. Che cosa mi prepara la mamma? Le specialità viterbesi, naturalmente. Magari mi fa trovare la pizza di Biscetti o la pizza di Pasqua, ma questo non è periodo. Il rientro è una festa per me, per la mia famiglia ma anche per i compaesani: siamo così pochi che davvero dire che ci conosciamo tutti non è soltanto una battuta”.
Che cosa le è rimasto dentro di quella esperienza in Afghanistan? “I rapporti umani, innanzitutto. In quelle terre lontane, nascono amicizie cementate dalla solidarietà che poi restano per sempre. Sono sinceramente orgoglioso di aver servito il mio Paese e di aver dato una mano concreta a quelle popolazioni”. Se domani le dicessero che deve ripartire? “Nessun problema: sono pronto. E con me tutti coloro che fanno questo lavoro. Ci prepariamo ogni giorno per affrontare ogni tipo di situazione e quindi, al momento opportuno, non ci sono difficoltà a preparare lo zaino e a partire”. E la decorazione che le ha conferito il ministero della Difesa? “Un onore per me personalmente e per tutti i militari che quel giorno erano sul Cougar. Ne siamo usciti indenni e soprattutto abbiamo operato con determinazione e professionalità. E questo è l’aspetto che maggiormente mi inorgoglisce”.
In bocca al lupo, tenente Secondi. Anzi, semplicemente Davide, figlio di una Tuscia generosa e sempre pronta a dare una mano agli altri. Con o senza stellette sulle spalle.