Ma Fiore del Cielo che fine farà? Continuerà a starsene ancora nell’area ormai deserta del quartiere fieristico di Rho? No, non è così. E la prossima settimana (ecco la prima notizia) dovrebbe essere quella buona per riportare a casa Rosina nostra. Già, ma come? Si pensava che il soldo potesse scaturire dall’assestamento di bilancio: nein, quei fondi (racimolati davvero raschiando il barile) sono destinati ad una serie (corposa) di interventi, ma non serviranno per il rientro della Macchina ideata da Arturo Vittori. E allora? Si farà ricorso ai finanziamenti legati al progetto Arcus, cioè le somme che il ministero dei Beni culturali ha destinato per la promozione della Rete delle Macchine a spalla, di cui fa naturalmente parte Viterbo, insieme a Palmi, Nola e Sassari. Si tratta di una cifra che dovrebbe oscillare tra i 50 e i 70mila euro, più che sufficienti per permettere di finanziare la carovana del ritorno e anche per consentire il successivo rimontaggio della struttura in una piazza di Viterbo in occasione delle festività natalizie. La somma non è materialmente disponibile, ma a Palazzo dei priori contano di ricevere l’accredito entro la fine dell’anno.
Si era anche obiettato che quella somma non potesse essere utilizzata per quel fine: obiezione respinta, avrebbe intimato un giudice americano. Che cosa c’è di maggiormente promozionale di una Macchina di Santa Rosa che è rimasta in bella mostra per sei mesi in una vetrina che è stata visitata da più di 20 milioni di persone? D’accordo, non tutte magari saranno passate dalle parti di Eataly, ma fossero anche un paio di milioni, si tratterebbe comunque di una cifra enorme che per essere raggiunta solo in occasione del periodo settembrino, ci vorrebbero una cinquantina d’anni o giù di lì. E chi si occuperà dello smontaggio e quindi del viaggio di ritorno? La questione è nelle mani della struttura dirigenziale dell’assessorato ai Lavori pubblici. Per logica e buonsenso, bisognerebbe pensare alla stesa azienda che ha curato l’andata, ma è bene non impelagarsi in discorsi che potrebbero essere smentiti dai fatti. Meglio aspettare i primissimi giorni della prossima settimana per avere certezze su questo aspetto.
E’ vero anche che Expo aveva intimato di impacchettare e portar via la Macchina entro il 30 novembre, ma qualche giorno di tolleranza sarà comunque concesso. E che fanno altrimenti? La ricoprono con il cellophane e se la tengono lì a vita? O la smontano loro? Impensabile: avranno la pazienza di tenersela lì in attesa che arrivino i tecnici specializzati e procedano con le dovute cautele e smontarla e a caricarla sui tir per il rientro.
All’arrivo a Viterbo si pone il problema del rimontaggio. E qui c’è la seconda notizia: non è fatto detto che Fiore del Cielo risorgerà in Piazza del Comune. Ci sono problemi tecnici relativi soprattutto all’ancoraggio e alla viabilità. I tecnici ne stanno discutendo e sta prendendo piede la possibilità che la Macchina possa essere esposta in piazza del Teatro, andando ad occupare l’area attualmente adibita a parcheggio, senza quindi creare ostacoli alla circolazione. La cosa va decisa in fretta, anche perché visto che i tempi si sono allungati, i tir arriveranno qui quando a Natale mancheranno probabilmente una quindicina di giorni e quindi assolutamente in linea con l’esposizione della struttura. Pensare di scaricare i pezzi, metterli in deposito e riprenderli dopo meno di una settimana, costituirebbe un lavoro evitabile. E anche una spesa in più. Meglio portare i tir direttamente sul luogo del rimontaggio e scaricare lì procedendo subito alle fasi successive. Anche in questo caso logica e buonsenso impongono scelte del genere.
Rosa, torna presto: ti aspettiamo.