06052024Headline:

Ciao Tonino, tifoso solo della Viterbese

Se ne è andato Mecarini, uno che aveva solo due colori nel cuore: il giallo e il blu

I funerali di Tonino Mecarini: sulla bara la maglia gialloblu

I funerali di Tonino Mecarini: sulla bara la maglia gialloblu

Si dice che quando un tifoso muore, porta sempre con sé un pezzo della storia della squadra che amava. Se ciò è vero, credo che Tonino Mecarini non farà eccezione. La Viterbese per lui, che ci ha lasciati qualche giorno fa dopo lunga malattia, era più di una passione calcistica, di un passatempo domenicale. Era una questione viscerale, una faccenda di famiglia, ereditata dal padre Toto, figura quasi mitologica della storia del club del Leone, condivisa col fratello Giuliano e trasmessa anche ai figli Luca e Francesco. Non credo di ricordare, tornando indietro negli anni, di aver mai assistito a una partita della Viterbese senza che tra i tifosi ci fossero anche Tonino e i suoi ragazzi.

Mi hanno colpito molto domenica scorsa le parole che ha detto di lui per radio il collega Mario Cipolloni: “Tanti di noi tifano anche una squadra di serie A. Tonino no, lui era solo della Viterbese”. Una definizione semplice e perfetta, che riassume la vita di un uomo, di un tifoso, il cui cuore ha sempre battuto per il club della Palazzina, al di là di categorie, vittorie e sconfitte. È vero, Tonino tifava solo la Viterbese e per lui era naturale che fosse così. Non c’era alternativa. Negli anni, mille volte l’ho visto arrabbiarsi con la squadra, applaudire, criticare, incazzarsi, minacciare di non mettere più piede al “Rocchi” e poi puntualmente essere presente come al solito la domenica successiva. Perché “io a stare lontano dalla Palazzina proprio non ci riesco, è più forte di me”, diceva. Sono quindi certa che avrà apprezzato la volontà della sua famiglia di farlo accompagnare nell’ultimo viaggio dalla maglia gialloblu della Viterbese. Una volontà che ha incontrato la disponibilità e la sensibilità del presidente Vincenzo Camilli, che ha anche mandato una delegazione della squadra e della dirigenza alle esequie.

È inutile negarlo, la sua presenza in tribuna al “Rocchi” ci mancherà. Farà caso non incontrarlo più in quell’appuntamento, fisso e immancabile, che ogni due settimane raduna i supporters gialloblù alla Palazzina. Adesso però la Viterbese, che con Tonino ha perso uno dei suoi fan più appassionati, ha una responsabilità in più: deve vincere questo campionato non solo perché è la squadra più forte e perché ha una società alle spalle che punta in alto. Deve vincere anche per onorare la memoria di un tifoso così, che alla Viterbese ha dato veramente tanto.

Ciao Tonino, che la terra ti sia lieve. Butta un occhio sulla Palazzina anche da lassù.

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