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Autostoriche o catorci: il CODACONS precisa e contesta e si rivolge alla Corte dei Conti e Ministero

Alfa Romeo Giulietta spyder: il mito

Redazione

Viterbo,5.5.24

Il fenomeno culturale della conservazione dei veicoli storici in Italia è emerso in ritardo rispetto le altre nazioni europee dove da oltre mezzo secolo vigono regole per classificare auto ,moto ed autocarri come beni culturali da conservare. Infatti, come si tutelano i beni artistici ed immobiliari, altrettanto vale per i veicoli che nel tempo hanno fatto la storia industriale, della tecnica e del design, in particolare quello italiano che nel primo dopoguerra fu in grado mettere su strada icone del made in Italy.

In Italia, nel 1966 nacque a Bardolino un’Associazione avente per scopo la conservazione di ogni veicolo e motore, e non solo (poi aerei, barche, cicli) cosi creando un’anagrafe dei “pezzi”, al fine di poter partecipare ad eventi e raduni.

Parliano dell’ASI Automobile Storico Italiano, oggi con sede a Torino.

Nel frattempo, anche oltre la predetta ASI, censisce e certifica le moto la FMI -Fed.Italiana motociclismo, le auto FIAT il Registro FIAT, cosi come le ALFA ROMEO e le LANCIA nei loro Registri di marca.

L’Automobil Club d’Italia. con una speciale sua branca, ha di recente costituito ACI STORICO.

Bene, benissimo, la conservazione e la messa in circolazione di vetture anziane, perchè rappresentano un movimento culturale, un museo all’aperto (vedansi le auto partecipanti ogni anno alla Mille Miglia) e consentono conoscere ai giovani quali e quanti furono i padri della tecnica e dello stile auto del recente passato.

Ma qui sorge il problema.

Il vigente Codice della Strada (art.60) consente ai veicoli storici benefici che vanno dalla possibile circolazione in aree limitate a veicoli inquinanti, riduzione, ed in taluni casi, anche nessun onere, per tassa di circolazione e vantaggi sulle tariffe assicurative. Per avere, però, questi benefici non basta l’età ventennale o trentennale del veicolo, ma precisa certificazione da parte di un ente riconosciuto per emetterlo. Il “famoso” CRS -Certificato rilevanza storica -.

E’ qui il punto.

Mentre l’ACI accusa l’ASI di troppa facilitazione per ottenere questo Certificato, quindi consentire la circolazione ad una svariata quantità di veicoli, da parte di altri, ACI in testa, si invoca maggiore severità nel considerare auto storica anche una normale utilitaria costruita in milioni di esemplari. Ma, per ottenere il CRS, propedeutico per poi avere sulla Carta di circolazione l’annotazione “Veicolo storico”, quindi abilitato ai vantaggi previsti dall’art. 60 del CdS, sono necessari passaggi come l’iscrizione ad un Club di autostoriche (vedasi: l’ASI, i registri di marca FIAT, LANCIA, ALFA ROMEO e la FMI) pagarne la quota associativa annuale, sottoporre il veicolo a visita, quindi completare la pratica in Motorizzaione con eborso di denaro e tempo.

La visita del “tecnico” di Club, certifica che il veicolo, ancorchè appartenente ad una categoria di veicoli ordinari a grande diffusione, abbia conservato nel primo ventennio di vita le caratteristiche originarie e sia in buono stato di conservazione.

Quindi, non ammesse “taroccature” cambi di motore, ruote, etc. Certamente, un catorcio, non può avere certificazione alcuna.

Si è adesso svegliato IL CODACONS che mediante un Comunicato stampa ha annunciato un ricorso presso l’Antitrust, la Corte dei Conti ed il Ministero affinchè vengano prese misure volte al contenimento del fenomeno.

Infatti, sempre secondo la nota associazione consumeristica, in Italia 4,3 milioni di auto, sui 40,2 milioni circolanti complessivamente, hanno «un interesse storico e collezionistico» per un valore di 104 miliardi e pertanto sarebbero presenti alcune anomalie del settore che potrebbero portare a danni sul fronte erariale e a pesanti conseguenze sul piano ambientale e della sicurezza stradale».

Secondo le ultime stime solo 553mila vetture sono certificate come storiche, cioè a dire il 1,4% dell’intero circolante. e di queste, a dire del CODACONS, non più del 20% «avrebbe effettivamente i requisiti per ottenere il riconoscimento previsto dalle norme vigenti e, quindi, godere delle esenzioni totali o parziali sulle tasse automobilistiche».
L’80% del parco auto certificato come storico «risulterebbe oggi usato quotidianamente per assolvere alle normali funzioni da mezzo di trasporto, e tra questi vi sarebbero anche veicoli commerciali.

Questo può avvenire, è vero, ma è altrettanto pur vero, che circolare con un veicolo anziano, assetato di benzina, privo dei dispositivi di sicurezza attivi e passivi e di altri accessori ormai presenti anche su utilitarie (vedasi, per es. il condizionatore) se ne limita la circolazione e l’uso corrente.

I possessori di auto anziane, detengono maniacalmente un veicolo per ricordo della loro gioventù, dell’auto di famiglia, e ne fanno un uso attento perchè in caso di incidente il costo dei ricambi, sempre che sia possibile reperirli, è alto come altrettanto la mano d’opera per ripristino veicoli incidentati.

Sarà pure un vantaggio possedere un veicolo che paga poco bollo, poca tassa di trascrizione proprietà e sconto polizza RCA, ma non certo viaggiare in autostrada a velocità anche inferiore ai TIR, subire l’ebollizione del radiatore in salita, avere poca tenuta dei pneumatici in curva, l’affaticamento dei freni a tamburo dopo anche pochi kilometri, nonchè batteria che si ricarica a fatica perchè manca un alternatore, per poi effettuare cambio d’olio ogni 3000 km. etc.etc. che sono conseguenze “normali” per un veicolo d’epoca, incomparabili, però, con un veicolo moderno che praticamete richiede minima manutezione.

Se ne faccia una ragione il CODACONS.

Se ci sono “sconti” su tassa auto ed assicurazione il motivo è che il veicolo storico si usa per pochi kilometri l’anno e che gli eventuali autocarri, autobus e furgoni “segnati” come autostorici per aver ottenuto il Certificato CSR hanno prima subito l’azzeramento della “portata”, quindi inidonei per un uso commerciale.

Che ci fai con un camion che non può trasportare merci ed un autobus passeggeri ?

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