06052024Headline:

L’addio (al veleno) dei due prof VaVa

Riccardo Valentini e Andrea Vannini, docenti accomunati dallo stesso destino

trentarighe disegnoNon è stato un fine settimana tranquillo per VaVa. Che non è il mitico attaccante del Brasile, che insieme a Didì e a Pelé costituiva un trio delle meraviglie (a quei tre signori in maglia verde-oro avevano dedicato anche un’italica marcetta), ma semplicemente l’unione di due cognomi: Valentini Riccardo e Vannini Andrea. L’uno ormai ex capogruppo del Pd in Consiglio regionale, l’altro ormai ex assessore alle politiche ambientali del Comune di Viterbo. Uscite sicuramente differenti nella forma, ma nella sostanza cambia davvero poco: entrambi sono fuori. In comune hanno il fatto che entrambi sono docenti universitari: ruolo che evidentemente mal si concilia con i tempi, le forme e anche le esigenze (più o meno condivisibili) delle politica.

Riccardo Valentini

Riccardo Valentini

Il professor Valentini è rimasto in carica sei mesi, giorno più giorno meno. Nel giugno scorso ci mise la faccia andando ad occupare la carica di capogruppo del Pd alla Pisana. Non era un momento particolarmente brillante: il precedente capogruppo, Marco Vincenzi, si era dimesso per ragioni di opportunità in quanto il suo nome era comparso in uno dei tanti rivoli delle inchieste su mafia capitale. Coinvolgimento del tutto marginale, visto che non ha avuto conseguenze di alcun genere, ma intanto in quei giorni caldissimi se ne sentivano di tutti i colori e dunque parve necessario sgombrare il campo da ogni possibile illazione. Ci voleva una persona al di sopra di ogni sospetto e di elevato profilo culturale: scelsero il premio Nobel da Tuscania. Che ha cercato di assolvere il compito con impegno e dedizione. Ma i mugugni provenienti dagli stessi consiglieri del Pd cominciavano a diventare abbastanza estesi e frequenti per cui il prof ha deciso di deciso di levare le tende. Ammettendo egli stesso, nel comunicato di congratulazioni a Massimiliano Valeriani, che il neo capogruppo ha “competenza politica” per assolvere al meglio al compito. Evidentemente quella che non aveva lui o che gli rimproveravano di non possedere nello stesso Pd. Nessuna polemica da parte sua, ma la sensazione è che qualcosa non abbia funzionato nei meccanismi di comunicazione tra gruppo, giunta e presidente.

Andrea Vannini

Andrea Vannini

Cammino simile per il professor Andrea Vannini, chiamato al capezzale delle politiche ambientali in una situazione di oggettiva difficoltà per l’amministrazione comunale. Al netto di simpatie e antipatie non si può certo affermare che abbia fatto male in questo annetto alla guida di un settore decisivo come quello dei rifiuti. Glielo hanno riconosciuto anche le opposizioni che, però, pur di far male a Michelini e alla sua amministrazione, direbbero bene anche del diavolo in persona. Non è evidentemente questo il caso, ma quelle solidarietà e quei giudizi vanno presi con molte molle. Molte polemiche da parte del diretto interessato, che evidentemente non ha per niente gradito il defenestramento. Resta un dato di fatto: come mai il sindaco di punto in bianco ritira la delega ad una persona che egli stesso aveva fortemente voluto in Giunta? Possibile che tutto sia finalizzato a far entrare nella sua squadra un esponente dei neonati riformisti moderati? Lo scopriremo solo vivendo, come cantava Lucio Battisti.

Buona domenica e Buon Natale.

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