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Il Pilastro del Futuro è chiuso in uno “ziro”

Alla elementare Volta sotterrata la capsula della memoria: sarà riaperta tra 25 anni

I protagonisti della capsula della memoria

I protagonisti della capsula della memoria

Un’atmosfera festosa, le voci dei bambini che si susseguono fino a fondersi tra di loro, l’emozione dei genitori nel vedere i loro figli crescere: è  lo spettacolo offerto dalla scuola elementare Alessandro Volta di Viterbo, insieme al Centro Sociale del Pilastro, le associazioni Juppiter e Apertamente e con il sostegno e la condivisione dell’assessorato alle Politiche Sociali, presente all’evento nella persona dell’assessore Alessandra Troncarelli. Musica, disegni, sorrisi… e lo “ziro” per l’olio in mezzo al giardino della scuola: perché è lì? Cosa c’entra con l’iniziativa del “Pilastro del Futuro”? Ebbene, la capsula del futuro, quel contenitore di fotografie, giochi, ricordi delle due generazioni messe a confronto, altro non è che un fusto in acciaio per l’olio. E quale sarebbe il motivo di questa scelta così bizzarra? A spiegarlo è il presidente dell’associazione Juppiter, Salvatore Regoli, solo dopo aver infiammato gli animi dei giovani partecipanti al ritmo di “Olè per i genitori, olè per i nonni del Centro del Pilastro, olè per la scuola”.

“L’olio – spiega Regoli – è sì nutrimento, è sì unguento di bellezza, ma è una roba strana che da sola non serve a niente: esalta i sapori, li arricchisce, serve sempre a sostenere qualcos’altro”. L’olio diventa dunque la metafora della memoria, capace di tramandare, attraverso i racconti, il proprio ricordo “per i prossimi 500, 1000 anni”. Abbandonata dunque l’idea futuristica che ci si era creati della capsula, si entra in una dimensione più emotiva, tanto che non sono mancate per il progetto appena concluso, le lacrime di commozione delle bambine più romantiche.

Nonno e nipote: il senso profondo dell'iniziativa alla scuola elementare Alessandro Volta

Nonno e nipote: il senso profondo dell’iniziativa alla scuola elementare Alessandro Volta

“Una grande festa dove mettiamo al centro la coesione sociale, lo scambio di idee e di esperienze intergenerazionali – sottolinea l’assessore Troncarelli -. Così rimarchiamo un concetto importante: i giovani sono il motore della società di oggi e di domani ma è importante che conoscano e facciano tesoro dell’esperienza degli adulti, che hanno già vissuto problematiche e situazioni maturando le conoscenze necessarie per trovare strade positive da percorrere. La capsula del tempo è un’idea innovativa, perché sa unire il mondo di ieri, di oggi e sarà fonte di sapere ed identità per il futuro. Ringrazio molto e con grande felicità gli organizzatori e tutti i partecipanti per aver aperto una nuova strada dello stare insieme con gioia e nel solco della condivisione di progettualità”. “Memoria e sogno sono dimensioni indispensabili per l’educazione dei giovani aggiunge Salvatore Regoli -. Questo è quanto cerchiamo di fare ogni giorno e questa è un’occasione bellissima, capace di attivare un dialogo proprio in queste dimensioni di memoria e sogno tra anziani e giovanissimi. E’ ancora più bello farlo al Pilastro, un quartiere dove ci sentiamo a casa e che ospita le attività di Juppiter da ormai cinque anni”.

“Grazie alla preziosa e attiva partecipazione dei bambini e degli anziani abbiamo potuto realizzare una cosa che per noi di ApertaMente è molto importante – sottolinea il presidente Daniele Zinghinì -. E’ stato possibile fare un passo avanti verso quella che ci piace chiamare rivoluzione intergenerazionale. Abbiamo, nel nostro piccolo, abbattuto un muro che diventa sempre più alto, quello tra due generazioni lontane, bisnonni/nonni e nipoti. Il Pilastro del Futuro ci ha permesso di favorire un dialogo, la trasmissione di storie e di esperienze vissute dei bambini di ieri ai bambini di oggi e cosa più importante porteremo questi vissuti nel futuro, ai bambini di domani. Creando così una memoria collettiva, dove il messaggio importante è quello della cooperazione e della coesione sociale e il linguaggio comune tra passato, presente e futuro è la dimensione ludica, il gioco, che se fatto bene diventa anche una cosa seria”.

Grande festa per i piccoli alunni, genitori e insegnanti

Grande festa per i piccoli alunni, genitori e insegnanti

Al termine di tutti gli interventi, divertenti e toccanti allo stesso tempo, scatta l’ora X: il momento di sotterrare i ricordi raccolti finora è arrivato. Anziani, insegnanti e bambini, tutti accalcati intorno al fosso che è stato scavato appositamente per lo “ziro”… ops, capsula del futuro. Una cerimonia vera, capace di coinvolgere più generazioni per la profondità dell’intento, simbolo di una coesione in grado di oltrepassare non solo le barriere sociali, ma anche quelle temporali. La mattinata ha visto anche una serie di attività: dalla proiezione di un video con interviste tra nonni e ragazzi, giochi di un tempo e la merenda di una volta. Un modo anche per promuovere l’alimentazione sana presso le nuove generazioni.

Chissà quali saranno, tra venticinque anni, le reazioni di coloro che si troveranno a dissotterrare questo scrigno dei ricordi. Stupore? Meraviglia? Per scoprirlo, basta saper aspettare: l’appuntamento è già fissato per il 27 maggio del 2041.

 

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