20042024Headline:

Un pezzo del Pilastro finisce sotto terra

Nella capsula del tempo disegni, pensieri e foto del quartiere: saranno ripresi tra 25 anni

Gli incontri alla scuola del Pilastro

Gli incontri con i nonni alla scuola del Pilastro

Al Pilastro interrano una capsula del tempo. Madonnasanta, che sta succedendo? Hanno costruito un bunker antiatomico? Hanno sventrato le tribune del campo di calcio? Insomma che cos’è? Niente paura, la capsula del tempo è un semplice contenitore che contiene disegni, pensieri, fotografie e anche un filmato dove nonni e nipoti si intervistano: un pezzo di vita del quartiere che viene messo sotto terra dove rimarrà 25 anni. Correrà infatti il 27 maggio del 2041 quando la capsula sarà dissotterrata e il suo contenuto verrà fatto rivivere da una nuova generazione. Fate pure tutti gli scongiuri del caso, ma qualcuno che ha già una certa età non ci sarà. Vabbè, niente malinconie e tanta allegria per la cerimonia di interramento che è in programma intorno alle 10 nel giardino della scuola elementare Alessandro Volta: una grande festa con i bambini, il Centro Sociale del Pilastro e le associazioni promotrici del progetto. Protagonisti i racconti, i giochi di un tempo lontano e una merenda sana, proprio come quella di una volta. “Il Pilastro del futuro” è un’iniziativa nata e sviluppata dalla collaborazione tra le associazioni Juppiter e Apertamente, con la condivisione e il sostegno dell’assessore comunale alle politiche sociali Alessandra Troncarelli.

Oggi la cerimonia dell'interramento della capsula del tempo

Oggi la cerimonia dell’interramento della capsula del tempo

Per arrivare a produrre il materiale chiamato a sfidare gli anni si sono tenuti sei incontri nelle classi della scuola primaria. Alcuni dei quali sono diventati occasione di incontro tra i nonni del Centro Anziani e i bambini. Così, da questo confronto e stare insieme, è venuto fuori il materiale con cui si è deciso di riempire il dispositivo ludico. Così sarà “spedito” nel futuro uno scorcio di oggi e di ieri, capace di rompere i confini predefiniti tra due generazioni e riconquistare nuovi spazi, esplorando e ridefinendo i luoghi, gli oggetti, attribuendo loro un’importanza storica e antropologica in quanto messaggi per il domani. Il progetto ha reso perciò possibile un’esperienza di scambio intergenerazionale e di memoria collettiva e coesione sociale. Il tutto all’interno di una dimensione ludica e gioiosa, capace di coltivare sogni legati al futuro e a quello che verrà.

 

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