04052024Headline:

Corto circuito a sali e tabacchi

Cronache settimanali dal mondo esterno rilette dentro una bottega di Lubriano

#5

Questione di prospettive

Questione di prospettive

“Chi non lavora non fa l’amore”. Dal ministero della Salute fanno sapere che è invece possibile creare un fertility-day (giorno della fertilità) e contrapporlo al night-job (notte del lavoro).
Per i giovani c’è speranza. Anche grazie a Zuckerberg che ha dato lezioni su come diventare ricchi ai giovani disagiati della Luiss.
Vertice intergovernativo a Maranello. Ospiti di Renzi diversi dirigenti stranieri tra cui la Merkel, Elkan e Marchionne. Gli abitanti del paese modenese si sono svegliati con la paura di ritrovarsi la fabbrica negli Usa, gli uffici in Olanda, i contributi in Germania e il panificio in Romania.
La cancelliera tedesca sembra aver abbandonato il solito crucco, noioso rigore. Sono bastate due visite in Italia nell’arco di pochi giorni. Qualche malpensante potrebbe ricondurre tale dolcezza alle recenti vicende della Deutsche Bank.
“Ci vuole la faccia come il c…”, tuona Dagospia su Marchionne. Sempre alla Luiss (questi ragazzi salveranno il mondo), l’ad ha spiegato i confini tra profitto e avidità parlando di mercati senza morale che non possono creare una società equa. No. Non stava presentando la propria biografia. Stava semplicemente collaudando la retromarcia di una Fiat incastrata in un parcheggio troppo stretto.
Come Magdi Cristiano Allam passa dall’Islam alla croce predicando valori tanto mai lontani dal cristianesimo. Come il prof. Monti che, dopo aver inginocchiato un paese alla corte di politiche finanziare, ha dato la sua ultima lezione in Cina. Come Berlusconi che in Cina ha venduto il suo Milan… Come si muoverà Marchionne?
Roma. Primo caso in cui la politica fa ciò che annuncia. Avevano dichiarato di mandare al comune i 5 stelle per poi farli cadere.
Scoop. Il Daily Mail ha rivelato l’identità di Banksy. Pare sia Robert Del Naja dei Massive Attack.
La vignetta di Charlie Hebdo crea un disagio di dissociazione collettiva. “Siamo C.H. o no?” (gli esperti di Facebook ci stanno lavorando). Macabra e di cattivo gusto. “Siamo C.H. o no?”. Sarebbe terribile pensare che noi, la nostra quotidianità e le nostre tragedie altro non siano che un appetitoso piatto per qualcuno. Non lo avremmo mai pensato. Se Felix avesse conosciuto Lucio Battisti avrebbe chiosato: “Il tir passava e quell’uomo gridava gelati” all’indomani della strage di Nizza.
Essere o non essere Charlie Hebdo? Dubbio che nella società dello spettacolo si ripete con infiniti altri complementi. Abbiamo abbandonato il fondamentale amletico “Essere o non essere?”

Totò e Peppino?

Totò e Peppino?

Shakespeare. Senza palco in Turchia. Dopo il violento golpe e la conseguente paura di un possibile sistema oppressivo, si torna alla normalità. Riparte la stagione teatrale con qualche piccola novità. Erdogan vuole solo roba turca. Banditi anche Cechov, Brecht… Via violenti e dissidenti e spazio alla cultura.
Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere“, cit. Dario Fo. Censurato in Turchia.

Carlo Quodam, oltre che giocare con Viterbopost, scrive anche (seriamente) sul suo blog “Tql”, piattaforma WordPress.

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