Il confronto tra Panunzi (a sinistra) e Michelini (a destra), moderato dal segretario del Pd Egidi
Caro Enrico, caro Leonardo… Il bon ton istituzionale e l’appartenenza alla stessa coalizione di centrosinistra che amministra Regione, Comune (e anche Provincia) non bastano a giustificare la corrispondenza d’amorosi sensi scoppiata tra Enrico (Panunzi) consigliere alla Pisana e Leonardo (Michelini) sindaco del capoluogo, convocati agli Almadiani dai vertici provinciali del Partito democratico per discutere di ciò che hanno fatto Zingaretti e la Regione Lazio per Viterbo. Gran cerimoniere il segretario Andrea Egidi, nelle vesti di benedicente trait d’union tra un (ex?) fioroniano d’acciaio e il capo spirituale dei ribelli che per mesi tennero sulla graticola la giunta e l’amministrazione comunale.
Il consigliere regionale Enrico Panunzi
Una prova indiretta della freddezza di rapporti tra Peppe da Pianoscarano che volle, fortissimamente volle Leo nell’agone politico, prima pilotando le primarie e poi lanciandolo verso i piani altissimi di Palazzo dei Priori? Può essere, ma in politica non c’è nulla di più transitorio e provvisorio dei rapporti. Tra due ex democristiani (che, con tutta probabilità lo sono ancora nell’animo), nonostante un’incrinatura oggettiva nelle ultime settimane, non si può certo affermare che sia scoppiata la guerra. Perché comunque in giunta siedono due pedine chiave come il vice sindaco Luisa Ciambella (che tiene anche i cordoni della borsa) e l’assessore Alvaro Ricci (con la pesantissima delega ai lavori pubblici). E inoltre nel gruppo consiliare è fondamentale la presenza dei fioroniani, a partire da Aldo Fabbrini, ufficiale di collegamento ed espertissimo conoscitore della macchina amministrativa. Si vedrà e si valuterà nei prossimi giorni: intanto, il barometro segno freddo, con qualche punta di gelo.
Il sindaco Leonardo Michelini
Sul palchetto Enrico e Leonardo sono d’accordo praticamente su tutto. Il famoso patto per Viterbo, siglato tra Nick Zingaretti appena eletto presidente e l’allora candidato sindaco Michelini, ha funzionato. “Quando sono arrivato – sintetizza il primo cittadino – mi sono ritrovato con il problema dell’arsenico e con museo e teatro chiusi. Con 30mila euro, non i 2 milioni sventolati, abbiamo riaperto il museo ed è partito l’altro giorno l’ultimo lotto di lavori dell’Unione”. “Zingaretti – interviene don Enrico da Canepina – ha mantenuto un impegno fondamentale: abbiamo ereditato la questione dearsenificatori, li abbiamo messi in funzione spendendo 36 milioni di euro. E altri 6 si spendono per la gestione. Sappiamo che non è la soluzione definitiva perché dopo 5-6 anni vanno sostituiti. La soluzione definitiva è la miscelazione: per la zona nord della Tuscia senza particolari problemi, mentre per l’arrivo dell’acqua del Peschiera nella zona sud ci vogliono tantissimi soldi”.
Il segretario provinciale del Pd, Andrea Egidi
E la Trasversale? “Se ne parla dal 1972 e l’inizio dei lavori è del ’76 – sempre Panunzi -. Il problema sono sì i finanziamenti, ma sono soprattutto i tempi burocratici. Adesso si sta lavorando sul tratto Cinelli – Monte Romano, ed è avanzata la progettazione per l’ultimo, quello che arriva a Civitavecchia. Il ministero dell’Ambiente ha chiesto spiegazioni e l’Anas le sta fornendo: spero che si arrivi al più presto alla conferenza dei servizi perché quella è un’opera fondamentale per l’intera provincia di Viterbo, l’autentico volàno di sviluppo che mette in collegamento il porto turistico più importante d’Italia con un’area che può offrire bellezze di ogni genere”. Con un’aggiunta numerica non secondaria: del miliardo e 400 milioni che arrivano in tutta la regione attraverso il Patto per il Lazio (siglato da Renzi e Zingaretti), 485 milioni sono destinati alla Tuscia per la Trasversale, altri 154 per la ex Roma Nord e infine 60 per la cosiddetta piccola viabilità. Mica male.
Buona presenza di pubblico agli Almadiani
Tema sentitissimo la questione Terme ex Inps. “Serve un piano regolatore delle risorse idrotermali- spara Panunzi – e adesso questo sarà possibile perché è stato consegnato lo studio commissionato dalla Regione al professor Piscopo: è costato 40mila euro ed ha proprio il compito di fotografare la situazione”. “A mio avviso serve un piano di utilizzazione”, si intromette Michelini. Ecco, ci siamo: adesso litigano. Manco per idea; continuano a tubare come piccioncini in calore. “Nessuno oggi si sognerebbe di investire sulle terme Inps – ancora il sindaco – perché adesso acqua non ce n’è. L’unica certezza è che per troppi anni, sono stati privilegiati i monopoli. Non è più così: le rendite di posizione (morali, politiche ed economiche) non esistono più”.
Si va verso la conclusione. “Quando siamo arrivati noi – sottolinea Enrico Panunzi – Atac, Astral, Arsial e Cotral erano pronte a portare i libri in tribunale; oggi sono società sulla via del risanamento e alcune già quest’anno chiuderanno in attivo”. “I dati sul turismo – si riserva il colpo finale Leonardo Michelini – dimostrano in modo chiaro che a Viterbo crescono arrivi e presenze. E’ evidente che la strada imboccata è quella giusta”. “E la crescita del capoluogo è decisiva per la crescita di tutta la provincia”: indovinate chi ha detto quest’ultima frase?
