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“Le piazze fanno centro”: ecco Viterbo del futuro

Su Archilovers.com scheda e foto del progetto che ha vinto il bando del Comune

le-piazze-fanno-centro-1“La commissione è stata colpita dalla suggestione del percorso delle acque della città, seguendo il fosso dell’Urcionio, con dei motivi architettonici che ben si sposano con gli edifici storici già presenti…”. E’ la motivazione con la quale i tecnici di Palazzo del Priori hanno assegnato la vittoria del bando ”Le piazze fanno centro” all’architetto Alessia Bettazzi di Prato e al suo studio, lo scorso 8 novembre.

Pubblicato in primavera, il bando aveva come oggetto l’elaborazione di una proposta innovativa per la riqualificazione e la valorizzazione di alcuni luoghi centrali della città (piazze e percorsi) attraverso un insieme sistematico e coerente di interventi di riqualificazione per portare un miglioramento dell’immagine del cuore della città. All’architetto Bettazzi e al suo studio B+P, arrivati primi con la loro idea su oltre 50 proposte, con un punteggio finale di 82/100, è stato assegnato anche un premio di 10mila euro.

Ora, sul sito Archilovers.com (dal quale sono state riprese le foto), è stata resa pubblica la scheda del progetto, con tanto di immagini allegate, su come potrebbero diventare le sette piazze del cuore della città nel futuro (insieme alle vie che le collegano, per un totale di 17mila metri quadri). Questo, sempre se il Comune di Viterbo deciderà di trasformare l’idea in realtà, mettendo mano ai 3,5 milioni di euro necessari per i lavori.

“L’acqua rappresenta un elemento significativo nella storia e nell’economia di Viterbo – spiega il duo composto da Alessia Bettazzi e Pierluigi Percoco – che ancora oggi è caratterizzata da un complesso sistema architettonico di fontane. Proprio dal tema dell’acqua parte la ricerca storica del luogo che nelle antiche carte topografiche della città mette in evidenza un tessuto urbano segnato da piazzette, di forma più o meno irregolare, nelle quali compaiono sempre una chiesa ed una fontana, simbolo entrambe della comunità cittadina medievale”.

“Attualmente Viterbo – proseguono – non è attraversata da corsi d’acqua visibili poiché il torrente Urcionio, anticamente fonte di energia per la città, scorre ancora nel sottosuolo cittadino ma è stato interrato nel dopoguerra. Ricordiamo anche le famose terme viterbesi note sin dal periodo etrusco e rese celebri dai romani, ancora utilizzate durante tutto il medioevo sia come ristoro per chi attraversava la via Francigena sia per lavorare la canapa tessile la cui coltivazione e lavorazione rendeva celebre e ricca la città”.le-piazze-fanno-centro-3

“Partendo dal tema dell’acqua e della forza evocativa che rappresenta per la città – sottolineano – abbiamo richiamato la presenza del fiume Urcionio, vivo e presente nelle viscere della terra, trasformandolo nell’attore principale della nostra scena progettuale. L’acqua riaffiora in superficie portando con se la rievocazione del rapporto tra acqua e città. Le linee di questo flusso sono realizzate con fasce di travertino, materiale della tradizione locale, che vanno ad incorniciare zone caratterizzate dall’uso di diversi materiali a seconda della loro funzione. Un progetto di rigenerazione urbana che segue un flusso d’acqua immaginario, capace di collegare le principali piazze e abbracciare tutte le fontane che trova sul suo percorso, anche di notte sarà possibile percepire il flusso d’acqua grazie all’uso di sorgenti a led, che andranno a segnare le lingue di travertino.

Il percorso parte volutamente dalla fontana esterna di Porta Romana ed entra nel centro cittadino, passando da Piazza San Sisto; successivamente prosegue lungo via Garibaldi fino a piazza Fontana Grande, percorre via Cavour, e arriva in piazza del Plebiscito. Da piazza del Plebiscito si diramano due percorsi minori, uno verso piazza delle Erbe, e uno verso piazza del Gesù, Piazza della Morte fino alla conclusione in piazza San Lorenzo. Come in un itinerario turistico tutte le piazze sono unite da un vero tracciato che racconta di una città aperta ad un più ampio spettro di progetti di riqualificazione. Oltre alle piazze sono state ripensate anche le strade che le collegano con l’introduzione di zone 30, zone a traffico limitato ed un nuovo assetto dei parcheggi.

“Importante corredo alla proposta progettuale – concludono – è lo studio dell’arredo urbano pensato e calato ad hoc per ogni piazza, i dehor per le attività commerciali e l’illuminazione che va ad esaltare e arricchire complessivamente l’intervento”.

Palazzo dei Priori deciderà di trasformare il sogno in realtà? Lo scopriremo solo vivendo, come cantava l’indimenticato Battisti.

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