Nella splendida cornice del Museo “Marco Scacchi” di Gallese, in una sala gremita all’’inverosimile, si è svolto domenica scorsa l’atteso convegno “Maria Hardouin di Gallese e Gabriele d’Annunzio, storia di un matrimonio”, una manifestazione dall’alto spessore storico culturale, organizzata dall’efficiente staff della Pro loco di Gallese in collaborazione con la Pro loco di Ostia Aterni e sotto con l’alto patrocinio della Regione Lazio, della Regione Abruzzo, della città di Gallese, della città di Pescara e della Fondazione Vittoriale degli Italiani.
Circa 400 i partecipanti al grande evento gallesino che hanno assistito ad un interessante excursus storico sul difficile amore tra il grande poeta italiano e la giovane discendente di una delle famiglie più importanti della nobiltà romana. Di tutto rilievo il parterre degli ospiti intervenuti a trattare le tematiche del convegno: erano presenti, infatti, Annamaria Andreoli, presidente dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Contemporaneo di Roma, Dante Marianacci, presidente del Centro Nazionale di Studi Dannunziani, Franca Minnucci, attrice e curatrice su Rai3 Abruzzo di una rubrica sulla poesia nel programma “Buongiorno Regione”, Franco di Tizio, biografo dannunziano, Italo Rossetti, insegnante di Italiano e Latino e Giuliana Vittoria Fantuz, massima studiosa e biografa di Maria Hardouin di Gallese ed autrice de “Il Peccato di Maggio, Maria Hardouin di Gallese e Gabriele D’annunzio”.
A fare gli onori di casa, il presidente della Pro loco di Gallese, Marco Rossi, ed il sindaco di Gallese Danilo Piersanti che hanno calorosamente ringraziato i presenti per la folta partecipazione e rinnovato l’impegno a mantenere vivo l’interesse per una manifestazione che punta ad acquisire un prestigio internazionale. E considerato l’alto valore dei temi trattati, i presupposti ci sono tutti.
Tra gli ospiti illustri in sala, oltre a sindaci ed amministratori locali, anche la gradita presenza del Duca Luigi Maria Hardouin di Gallese e della Sua gentile consorte. Ai margini del convegno, Franca Minnucci ha incantato i presenti in sala dando vita ad una lettura magistrale di due poesie di Gabriele d’Annunzio che, in un silenzio irreale e suggestivo, hanno riproposto il grande sentimento d’amore del Vate per l’adorata “Madame d’Annunzio”.