Uno avrebbe passato le sue giornate al bancone del bar dove la donna lavorava, cercando di strapparle un appuntamento. E l’altro quando ”non era lì, si nascondeva anche dietro i cespugli per controllarci e seguirci per tutto il paese’’, aveva raccontato in aula la presunta vittima.
A finire alla sbarra per stalking, padre e figlio originari di Fabrica di Roma che per mesi avrebbero reso la vita impossibile ad una coppia di 40enni, oggi divorziati.
Due gli episodi contestati, che sarebbero avvenuti a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro.
”Il 15 novembre del 2016 il padre mi ha aggredito con una bottigliata in testa – aveva spiegato al giudice l’uomo, costituitosi parte civile – per avergli intimato di distogliere il figlio dalla conquista della mia ex moglie”.
Secondo alcuni testimoni i due sarebbero perfino finiti a terra, completamente avvinghiati l’uno all’altro.
”Li ho separati perché sono entrambi miei amici – aveva commentato uno dei frequentatori del locale – E. aveva una ferita alla testa che sanguinava”.
Il 25 novembre successivo, invece, ad essere aggredita e insultata sarebbe stata la moglie.
”Perchè hai cacciato dal bar mio padre?” le avrebbe intimato uno dei due imputati. ”Sei solo una stupida” avrebbe proseguito. Da qui la denuncia e il processo. Nel quale i due ex si sono costituiti parte civile: ”Voglio il risarcimento dei danni: per quei pedinamenti e quelle continue scenate di gelosia ho perso il mio lavoro”.
Si tornerà in aula a marzo del prossimo anno.