06052024Headline:

Rischio contagi nelle case di riposo

Malerba (Cisl): ''Finalmente la Regione si sveglia''

Finalmente la Regione si sveglia e, con una serie di provvedimenti e disposizioni emanate ieri, si rende conto che le bombe contagio possono essere le case di riposo.

Sì! Proprio quelle con una generazione di anziani che ha costruito il nostro Paese e che purtroppo, stante le statistiche, sono i più colpiti.

Sì! Proprio quelle istituite in gran numero dopo che la fuga dalle RSA per i costi sostenuti dai familiari prospettavano a prezzi inferiori un posto letto.

Case di riposo che non garantiscono, tranne eccezioni, adeguati contratti ai propri dipendenti e delle quali, siamo quasi certi, non esiste neanche un censimento nella nostra provincia!

Al di là dei tamponi a ospiti e personale che potrebbero essere uno screening per fare una foto all’attuale situazione di contagio, si deve verificare la dotazione dei dispositivi di protezione individuali per il personale che ivi opera, unico potenziale veicolo di contagio considerato che da tempo dovrebbe essere stato proibito l’accesso a parenti e visitatori.

Anche in questo ambito però dobbiamo riconoscere la difficoltà di reperire sul mercato mondiale mascherine e altri presidi di protezione.

Preoccupa che l’obiettivo di vigilare sulle case di riposo giunga un po’ tardivo, ma nutriamo la speranza che ci sia tempo per intervenire anche se, al contempo, ci rendiamo conto della grande emergenza che la Regione Lazio sta affrontando in questo momento.

Siamo certi che in diverse strutture si siano messe in atto tutte le misure precauzionali, ma considerata la scarsa sindacalizzazione degli operatori addetti, con difficoltà abbiamo un quadro con sufficienti elementi.

Discorso a parte meritano le RSA regolate da norme ben precise.

A tal proposito non sarebbe il caso che anche le case di riposo siano soggette ad accreditamento? Questo a garanzia degli ospiti e di chi ci lavora!

Mario Malerba, Responsabile del Dipartimento Socio Sanitario, CISL VITERBO

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