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Italiani e vino: come la pandemia ha cambiato le abitudini d’acquisto

Le vendite online hanno visto una crescita importante nell’ultimo anno, specie per quanto riguarda il periodo del lockdown. Nei mesi in cui gli spostamenti erano fortemente limitati, infatti, moltissimi italiani si sono rivolti agli e-commerce anche per quei prodotti che erano soliti acquistare “fisicamente”.
Anche il vino è chiaramente rientrato nella schiera di prodotti le cui vendite online si sono intensificate nei mesi scorsi: secondo una ricerca condotta da Nielsen, nel primo semestre del 2020 è stato registrato un aumento del 102% rispetto alle vendite dello stesso periodo dell’anno precedente. Una tendenza che, con numeri fisiologicamente più ridotti, ha continuato a farsi sentire anche nei mesi successivi al lockdown generale, segno che le abitudini dei consumatori di vino stanno cambiando; questo è valso per tutte le tipologie di bottiglie, dai vini fermi e frizzanti ai vini rossi, fino a spumanti e Champagne.

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Bolgheri e Sassicaia, due esempi di eccellenza italiana
I vini italiani sono tra i più apprezzati in tutto il mondo, e tra le etichette più richieste in assoluto troviamo il Bolgheri e il Sassicaia. Questi due pregiati vini rossi condividono le radici toscane e sono immancabili nelle occasioni più importanti, assicurando un grande successo tra gli appassionati.
Avere l’onore di sorseggiare un calice di questi vini di altissima qualità, grazie al web, non è più un lusso da élite: il Bolgheri, ad esempio, rientra nell’ampia selezione di vini del Castello Banfi su Tannico, uno degli e-commerce più noti e meglio forniti del settore enologico. Passando al Sassicaia, che nel 2015 ha vinto il premio come miglior vino al mondo, bisogna sapere che ad oggi solo la Tenuta San Guido può utilizzare la denominazione unita di Bolgheri Sassicaia (quel vino di derivazione francese che si era insediato in Toscana da decenni rompendo la regola del Chianti classico); nel 2013, infatti, si è staccato dalla DOC Bolgheri per diventare una DOC autonoma.

Cresce l’apprezzamento da parte dei giovani
L’Italia è tra i paesi più importanti del mondo quando si parla di produzione di vino, e questo è assodato, ma anche quando si parla di consumo lo Stivale non delude di certo: la percentuale di italiani che hanno bevuto vino almeno una volta nel corso dell’anno è pari infatti al 54,2%.Un dato interessante è quello che vede i giovani avvicinarsi sempre più a questa bevanda: a dirlo è l’annuale rapporto ISTAT sul consumo di vino, che sottolinea come la quota di 18-19enni che ha bevuto almeno una volta nel 2019 arriva al 37% del totale. Anche la fascia d’età tra i 20 e i 24 anni sale al suo massimo storico (49%), mentre le altre categorie si mantengono stabili abbondantemente sopra il 50%.
Analizzando le varie regioni italiane, guida la classifica del consumo di vino in percentuale rispetto alla popolazione l’Emilia-Romagna, seguita sul podio da Valle d’Aosta e Toscana; risultano ultime invece la Sardegna, la Campania e la Sicilia.

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