04052024Headline:

Mentre Viterbo dorme a Frosinone “già si vola”

Indispensabile un intervento politico sull'argomento

di Andrea Stefano Marini Balestra

Viterbo,3.10.22 –

Riaperta la querelle del terzo aeroporto laziale. Sembrava sopita da dieci anni quando il Governo Monti stralciò le somme predisposte per l’erigendo scalo civile di Viterbo per potenziare quello Fiumicino (aeroscalo a nord). Ma, nel frattempo, ne Viterbo e ne Fiumicino hanno avuto ciò che si aspettavano. Viterbo finito nel dimenticatoio, allargamento Fiumicino affossato dalla giustizia amministrativa, Soldi finiti nel nulla, ma certamente, nelle tasche dei Benetton.

Adesso spunta che il nuovo presidente dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) avv. dello Stato Pier Luigi di Palma pugliese di nascita, (boiardo di stato, mai eletto da chicchessia) , ma, con molti interessi nella Ciociaria, ha rilanciato l’aeroporto militare Moscardini di Frosinone come “sostituto” dell’aeroporto di Ciampino che dovrà chiudere al traffico civile di linea.

Una quindicina di anni fa, proprio l’Ente oggi presieduto dall’avv.Di Palma a seguito di studi pervenne a seguito di studi a preferire l’aeroporto Fabbri di Viterbo come terzo scalo del Lazio ed alternativo di Fiumicino.

Allora, avvenne che la realizzazione dello scalo civile fu cavalcato dai politici. ciociari e viterbesi. Scalia in Ciociaria ne fece argomento di campagna elettorale, a Viterbo, nella nuova giunta si ebbe la creazione di uno speciale assessore.

Poi calò il silenzio, nel frattempo, anche a Latina, pure in corsa nella scelta, ci fu generale rassegnazione dopo il 2012 in attesa di eventi.

Oggi, sotto lo stimolo pressante delle popolazioni adiacenti lo scalo di Ciampino, l’ENAC ha riaperto il fascicolo. l’avv. Di Palma ha fatto outing a favore di Frosinone in modo a dir poco sospetto. Infatti, gli studi fatti al tempo proprio dall’Ente che oggi dirige avevano escluso lo scalo di Frosinone per motivi tecnici: vicinanza nei circuiti di atterraggio della citta di Ferentino, montagne dei dintorni, vicinanza alla città. Qualcuno, poi, in tema di sicurezza si anche sarà ricordato dell’incidente aereo de 16 aprile 1972 quando un F27 dell’ATI in volo Foggia/Roma precipitò sulle circostanti montagne per avverse condimeteo.

In definitiva, mentre uno scalo civile Latina, per la sua altrettanto vicinanza ad alte colline e per la presenza di una scuola di volo militare, fu scartata, Viterbo, per il sedime tranquillo e sicuro delle sue piste, fu scelto.

Adesso, ribaldare le scelte senza che nel frattempo qualcosa sia mutato, appare sospetto.

Certamente a Frosinone, rispetto a Viterbo una lobbing si è già creata.

Nel mio recente articolo su queste colonne il 16.9.scorso: “Viterbo svegliati, vogliono scipparti l’Aeroporto” invitai tutte le componenti sociali ed economiche della Provincia per coalizzarsi e quindi lottare perchè a Viterbo non fosse tolto il promesso aeroporto Civile.

Nulla, Nessuno ha risposto.

L’on. Rotelli, in campagna elettorale aveva fatto una visita in Aeroporto ed incontrato le realtà economiche che ivi operano (importanti aziende di manutenzione aeromobili), ma aveva sorvolato sulla necessità di intervenire a livello ministeriale perchè il recente programma ENAC sia modificato. Sembra, a che lui, ed altri politici nostrani piaccia che a Viterbo debbano solo svolazzare aerotaxi da Urbe e viceversa.

“Viterbo vola basso” fu anche scritto. Ma non può e deve essere.

Sempre per far luogo all’imminente volume di traffico civile sullo scalo di Frosinone, si parla di trasferire la scuola di elicotteri a Viterbo, quindi la gloriosa scuola del 72° Stormo partirà dalla valle del Sacco per approdare in quella del Marta. Già nella città di Frosinone c’è nervosismo per questo. Si parla di 5000 persone da spostare centinaia di famiglie dal sud al nord del Lazio. Poi, la gloriosa azienda ex Elicotteri meridionali ?

Poi, per quanto ci riguarda: basta militari a Viterbo ! Abbiamo già dato.

Non credo che i reparti operativi dell’AVES, molto gradiscano uno svolazzo di allievi elicotteristi sulle loro aree di lavoro

Pertanto, quando stampa locale ciociara annuncia prossimi voli civili dal Moscardini come cosa fatta, in realtà, anche li ci sono problemi, in particolare di natura ambientale. Il sedime dell’aeroscalo è compreso nell’ambito del SIN (sito interesse nazionale ) Valle del Sacco, quindi per le imprese colà operanti, per bypassare il vincolo dovranno sobbarcarsi di oneri di analisi e bonifica importanti ed insostenibili. Spetta alla Regione Lazio rimappare l’area del SIN. Sarà un argomento di non poco conto nella futura campagna elettorale in Ciociaria.

Dal canto della Tuscia, a parte sollecitare chi di recente è stato eletto con i voti viterbesi, mi riferisco a Rotelli, ma non solo, ribadisco il concetto che si dovrà costituire a Viterbo un comitato che presenti la realizzazione dell’aeroporto di Viterbo, non solo come bello e possibile, ma come volano economico della Provincia.

Soluzioni non mancano. Sensibilizzare le aziende di logistica per farne a Viterbo un hub dopo i loro voli cargo, fare l'”Aeroporto dei Papi”, base per voli verso mete religiose, etc.

L’occasione per le prossime elezioni regionali del Lazio è far eleggere rappresentanti della Tuscia che pongano il problema Aeroporto Viterbo da subito in campagna elettorale

Ripeto. Viterbo sveglia !!!!

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