Da sinistra: Claudio Maria Ubertini, Giulio Marini, Daniele Sabatini e Antonella Sberna. Tutti più o meno agguerritissimi nel lanciare la prima campagna di opposizione targata Forza Italia. “Perché dopo quattro mesi di rodaggio non si può più perdonare nulla al Comune griffato Michelini”. Ecco allora un’oretta di critiche, di appunti e contrappunti, di sottolineature, con un pizzico di ironia, molta lucidità e forse la volontà di dimostrare ai viterbesi che il rodimento di fegato dopo la sconfitta alle elezioni è stato smaltito.
E’ il momento di passare all’azione, dunque. “Perché ce lo chiedono i cittadini. Noi riportiamo le cose che sentiamo – spiega Marini – E i giudizi sull’amministrazione sono tutt’altro che buoni. Alle mie prime sedici interrogazioni in consiglio ne seguiranno altrettante, anche se assessori e sindaco preferiscono non rispondere. Non solo: fanno sparire anche le delibere, basta farsi un giro sul sito del Comune per rendersene conto. Io e Ubertini ieri siamo andati di persona a chiedere alcune copie di decisioni che non si riuscivamo a trovare sull’albo pretorio”.
Gli scritti rimangono, i fatti pure. “Abbiamo sentito tanti annunci, abbiamo letto tante cose sui giornali, ma di cose realizzate zero – dice Ubertini – L’impressione è che ognuno vada per conto suo, senza strategia, senza progettualità”. E giù con un elenco infinito: il parcheggio delle Pietrare che non riapre (“E pure farebbe comodo alle casse della Francigena…”), il marciapiede sulla Cimina che non c’è, le terme Inps che sono quell’affare che vi fanno credere, la chimera di un rilancio di Tuscia expo, le Macchine di Santa Rosa esposte nelle piazze (“Ci attacchiamo le palle di Natale?”), le linee guida un po’ così, la vicesindaco Ciambella che batte cassa alla Provincia per gli affitti (“Se lo poteva risparmiare, da un punto di vista istituzionale), e tanta altra roba. Con un giudizio finale che Giulio Marini reputa “non classificabile”, consigliando agli scolari di studiare parecchio. “Ma temo che le conseguenze della loro incapacità le pagheranno i viterbesi. Sulla loro pelle”. Allegria.