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Passaporto ematico per fare sport

Il presidente Marcello Meroi

Il presidente Marcello Meroi

Anche la Provincia di Viterbo ha deciso di sollecitare l’istituzione del passaporto ematico, uno strumento sanitario finalizzato a rendere obbligatori, per tutti coloro che si accingono a praticare attività sportive agonistiche e non, i controlli dei valori ematici e cardiaci; controlli, questi, indispensabili per il rilascio del certificato di idoneità all’attività sportiva. Essi hanno il preciso scopo di indagare e di rilevare eventuali anomalie, disturbi fisici o altre patologie e permettono di intervenire tempestivamente a tutela della salute.

La mozione, illustrata in aula dal presidente del consiglio provinciale Francesco Bigiotti, è stata presentata dopo che era giunto a Palazzo Gentili un appello in tal senso da parte dell’associazione “Fioravante Polito Onlus” che si sta battendo per ottenere l’istituzione del passaporto ematico. Una proposta di legge firmata da 35 deputati è ferma da tempo nella commissione competente, motivo per cui l’associazione ha chiesto alle pubbliche amministrazioni di sostenere con apposite mozioni e ordini del giorno l’iniziativa. La richiesta d’intervento è stata inoltrata al presidente della Provincia Marcello Meroi che l’ha prontamente sottoposta all’attenzione del presidente Bigiotti che l’ha fatta inserire all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio provinciale.

Con l’istituzione del passaporto ematico, il certificato di idoneità fondamentale per la pratica di ogni sport, potrà essere rilasciato ai giovani sportivi, a partire dall’età di sei anni, soltanto se gli obbligatori controlli ematici e cardiaci avranno avuto esiti negativi. Nessun medico potrà rilasciare certificati in assenza dei preventivi accertamenti medici.

“Troppo spesso – prosegue Meroi – lo sport è stato funestato da eventi drammatici, come la morte degli atleti avvenuta sui campi da gioco a causa di anomalie e carenze cardiache. Troppo spesso abbiamo sentito ripetere che quei giovani non avrebbero dovuto svolgere l’attività agonistica se solo gli accertamenti medici fossero stati svolti con maggiore scrupolo. E’ per questo che sosteniamo con forza l’istituzione del passaporto ematico – conclude Meroi – come strumento a tutela della salute degli sportivi e del corretto svolgimento delle gare ad ogni livello”.

 

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