05052024Headline:

Lux: quando il cinema diventa cultura

musei vaticaniNon è che si chiama cinema Lux così a caso. La luce ci sta veramente. Ed è quella che ogni tanto (in realtà sempre più spesso) si accende sopra la testa del titolare, Enrico Corsini. Uno che cento le pensa e centodue ne fa. Che a volte ci si chiede pure dove trovi tanto entusiasmo. E pensare che codesto articolato teatrino (pardon, cinemino) venga messo su solo che per sbarcare il lunario, e’ folle. Dietro c’è inventiva. Approfondimento. Guardare oltre. E poi, chiaramente, portare a casa la doverosa pagnotta.
Stavolta Corsini e la sua cricca si son buttati nella stagione “Cinema-Cultura 2014, 2015”. Proponendo al pubblico grandi eventi dell’arte. Ma anche balletto, film concerto, lirica, classica e altre cosette che cammin facendo si inseriranno nel ricchissimo cartellone.
“Siamo partiti con l’Ermitage – spiega – il riscontro è stato buono. Far capire che un luogo come un cinema non è solo una struttura da film standard non sara’ semplice. Ma la città ha fame di prodotti alternativi. E siamo fiduciosi”.
Così si procede dritti verso la seconda puntata. Che poi sarebbe proprio oggi. Sul grande schermo passano i Musei vaticani. Duemila anni di storia raccontati da quaranta tra intenditori del settore e operatori televisivi. “Le migliori cose riprese nel modo migliore – parla ancora lui – dalla poltrona sono comode e piacevoli da vedere. Spiegate che nemmeno con l’audio guida. In più sicuramente il biglietto è accessibile. Diciamo che questa manifestazione si colloca a metà tra l’impossibilità di recarsi sul posto per un evento, ed il piacere di seguirlo su un telo enorme e con un’impianto audio che pochi possono permettersi a casa”.
Oltretutto il progetto è dedicato a tutte le fasce di età. Seguiranno, in ordine sparso, Van Gogh e Rembrant, ad esempio. Spazio anche al balletto del Bolshoi (l’alternativa è comprare un volo ed un colbacco per Mosca) e, per buttarsi sui giovani, il documentario del 25 (o 26) novembre su Micheal Jackson.
Insomma. La cultura passa sotto casa. Ad un prezzo più che dignitoso. E oltretutto in mezzo alla settimana. Una volta tanto Maria de Filippi potrebbe pure essere messa da parte.

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