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Ecco Andrea Vannini: ci pensa lui

L'intervento di Andrea Vannini

L’intervento di Andrea Vannini

Non sarà mister Wolf, quello che risolve problemi, ma non sarà neanche Santa Eufrezza, protettrice della mondezza. E’ semplicemente Andrea Vannini, stimato professore all’Unitus, chiara fama nazionale e internazionale, un curriculum lungo così al quale, da ieri, si aggiunge anche la nomina ad assessore del Comune di Viterbo. Diverse deleghe (illuminazione, servizi cimiteriali) ma solo una davvero spinosa, quella all’igiene pubblica, ai rifiuti, la magagna che tormenta la vita quotidiana dei viterbesi da un anno e mezzo e che tanti insulti ha regalato a colei che occupava la poltrona di Vannini fino all’altro giorno, cioè Raffaela Saraconi, detta Sora Lella.

Zaino di cuoio, poca dimestichezza con i percorsi d’aula (raggiunge il tavolo della giunta passando prima dalla platea e poi tra i banchi dell’opposizione), occhiali sulla testa lucida e una vaga somiglianza con l’ex allenatore della Roma Luciano Spalletti. Eccolo, il prof chiamato da Michelini (“Scelta personale – ribadisce il primo cittadino – senza aver avvertito nessun partito, perché ci sono volte in cui il sindaco deve fare il sindaco, e deve decidere”) a risolvere quer pasticciaccio brutto della monnezza, forte delle sue competenze e della sua particolare condizione di tecnico, e dunque slegato da certe logiche e certe melme. Potrebbe essere il suo punto di forza, oppure la prima pietra sulla tomba (metaforica) che gli stessi politici gli potrebbero costruire prima o poi.

“Ringrazio tutti per il benvenuto – esordisce Vannini quando il consiglio comunale è agli sgoccioli – ringrazio anche per le critiche, che sono da stimolo. Ho visto che la maggior parte delle discussioni verte sui rifiuti, che è un tema che unisce, perché riguarda tutti. E’ ancora presto per fare una tabella di marcia, perché debbo ancora insediarmi, leggere bene i dati, parlare con chi mi ha preceduto. Però vi dico che non ci sono ricette miracolose, che i margini di manovra sono quelli fissati dall’Europa e dalla legislazione italiana. Certo, un assessorato può fare tanto, anche attraverso i piccoli accorgimenti, una nuova impiantistica che non sia inutile, magari anche modificando il contratto con Viterbo ambiente. La differenziata, se fatta bene, può dare soltanto vantaggi ad una comunità, e il nostro obiettivo è di fare tutto in tempi ragionevoli. Alla fine il consiglio giudicherà il mio lavoro da tecnico, non ho problemi”. Parole vaghe, di circostanza, e una volenterosa apertura sin dall’inizio al confronto con la minoranza, che dal canto suo elogia la professionalità di Vannini e si concentra sull’aspetto politico della faccenda (leggere pezzo relativo).

Michelini & Vannini

Michelini & Vannini

In apertura, il sindaco aveva motivato la sua scelta: “Ho deciso di spacchettare le competenze dell’ex Cev (e dunque rifiuti, cimitero, illuminazione, ndr) dall’assessorato ai Lavori pubblici perché grava troppo nei costi e nel peso specifico su una sola persona. Ho indivuato una figura di spessore internazionale per risolvere una volta per tutte la question e della raccolta differenziata, e per gestirla con la mente lucida. La verifica di giunta? Se qualcuno è scontento vuol dire che ho fatto la cosa giusta, esclusivamente per il rilancio della città. E il nono assessore non andrà a incidere sui costi, perché gli assessori e il sottoscritto si ridurranno i compensi”.

Vannini ascolta, composto, e vale la pena tributargli in coda l’ennesimo in bocca al lupo:l’impressione è che ne avrà davvero bisogno.

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