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“Dante e la Tuscia”, il libro di Rescifina

Sabato la presentazione dell'ultimo lavoro del giornalista

È da pochi giorni nelle librerie il testo “Dante e la Tuscia. Personaggi, luoghi, simboli e un’ipotesi suggestiva” di Giuseppe Rescifina pubblicato dalla casa editrice Serena di Viterbo. Verrà presentato sabato 20 giugno alle 17,30  (introduzione di Luciano Osbat, interventi di M.Teresa Ubertini e Raffaele D’Orazi) al Centro Diocesano di Documentazione per la storia e la cultura religiosa (Ce. Di. Do.) di Palazzo dei Papi.

C’è un rapporto tra la “candida Rosa” dell’Empireo e la Santa giovinetta di Viterbo? Dante, che sicuramente transitò dalla città dove all’inizio del XIV secolo la venerazione per Rosa era già molto
diffusa, rimase fortemente colpito tanto da usare il nome nella parte conclusiva del suo Paradiso o si tratta di una semplice coincidenza? Un’accurata analisi tra l’esperienza vissuta da Santa Rosa, che scelse di far parte del Terz’Ordine francescano, e quella del grande poeta fiorentino che, secondo alcuni storici, espresse il desiderio di essere sepolto con addosso l’abito dello stesso Terz’Ordine di San Francesco, lascerebbe supporre,  nell’uso del nome Rosa, una particolare attenzione di Dante anche verso la Santa che, non molto tempo prima del periodo in cui visse il Poeta, si era scagliata vigorosamente contro l’imperatore Federico II e gli eretici catari e patarini allora presenti in buon numero a Viterbo. E’ un’ipotesi “suggestiva”, pur se solo a livello intuitivo, contenuta nel libro di Rescifina.
L’autore non si limita a commentare eventi noti riguardanti la Tuscia citati nella Divina Commedia, ma si avvale delle ultime ricerche dei “dantisti” per approfondire gli aspetti misteriosi, i simboli esoterici e i casi irrisolti come la localizzazione della “selva oscura” nei Cimini, della Città di Dite a Ferento e del terribile carcere della Malta a Viterbo. Un libro, dunque, come si legge nell’introduzione, che “non intende solamente riproporre un viaggio ricognitivo sui riferimenti alla Tuscia nella “Commedia”, ma
“scava in fondo”, vaglia ipotesi e argomenti, riesamina l’esperienza di personaggi e, a distanza di sette  secoli dalla creazione del capolavoro, offre qualcosa di inusitato, insolito…

Giuseppe Rescifina, giornalista, saggista, autore di testi teatrali e di ricerche di Antropologia delle religioni, studioso di Dante, che ha anche interpretato in performançes e diffuso in “lectio”. Di origini siciliane, da molti anni vive a Viterbo. La Casa Editrice Serena è una nuova realtà di Viterbo nel panorama editoriale.

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