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“Perché si gioisce del mio licenziamento?”

L'ingegner Angela Birindelli replica a Gigli: "Pensi piuttosto ai suoi processi"

Angela Birindelli, ex ingegnere dell'Ater

Angela Birindelli, ex ingegnere dell’Ater

Ingegner Angela Birindelli, come sta?

“Mi sto riprendendo da un paio di interventi subiti in primavera, ma direi abbastanza bene se non fosse che…”

Continui pure…

“Se non fosse che qualcuno, non so in base a quale codice etico, possa gioire per il licenziamento di una lavoratrice”.

Si riferisce all’ex direttore generale dell’Ater?

“Certo. Mi chiedo come si possa convocare una conferenza per annunciare una vittoria molto presunta, dimenticando che in novembre c’è la prima udienza di un processo in cui si è imputati con dieci, ripeto dieci, capi di imputazione. E anche molto seri, mi pare”.

Nel merito, cose pensa della sentenza che la riguarda?

“Premesso che continuo ad avere massima fiducia nella giustizia, mi permetto di far notare che il giudice Ianigro ha emesso un’ordinanza in cui nega il mio immediato reintegro. Ne prendo atto, ma aggiungo solo che si tratta di un primissimo passaggio. Ci sarà un ricorso, ci saranno altri gradi di giudizio nei quali si potranno verificare le varie posizioni. Ci vorrà del tempo, purtroppo”.

Perché aggiunge “purtroppo”?

“Perché secondo il cosiddetto ‘rito Fornero’ che è stato utilizzato in questo procedimento, la decisione doveva essere presa in 40 giorni e invece è passato un anno”.

Non le sono piaciuti, insomma, i comportamenti di Gigli e del suo avvocato…

“Per niente, ma il mio è solo un giudizio etico. Non mi pare opportuno divulgare notizie alla stampa di faccende che sono private e che riguardano un’azienda (l’Ater) e un lavoratore (io). E non è la prima volta che questo accade”.

A che si riferisce?

“Nel 2013 il signor Gigli convocò i giornalisti per annunciare il mio licenziamento. Che senso aveva? Ammesso e non concesso che il direttore generale dell’epoca fosse nel giusto e avesse preso un provvedimento legittimo, perché annunciarlo a tutti? Tanto più che all’epoca non facevo più nemmeno politica…”.

Pensa ad implicazioni di natura politica?

Ugo Gigli, ex direttore generale dell'Ater di Viterbo

Ugo Gigli, ex direttore generale dell’Ater di Viterbo

“Io dico che in politica ci sta tutto, ma non ci sta invece che si vada a toccare la vita privata di una persona: il lavoro, la famiglia, la salute. Considero questi comportamenti molto discutibili sotto il profilo morale. Anche perché non si dice mai tutta la verità”.

In che senso?

“Nel senso che non molto tempo fa un pm (che non è il dottor Petroselli) ha archiviato la denuncia presentata nei miei confronti dall’allora direttore dell’Ater Gigli per truffa ai danni dello Stato. Pensate che mi definì ‘malata immaginaria’… I miei problemi di salute non erano affatto immaginari, purtroppo, e l’archiviazione lo dimostra. Ma di questo si preferisce non parlare. Certo, non finisce qui nemmeno questa vicenda”.

E perché?

“Perché i miei legali stanno valutando la possibilità di presentare una denuncia per calunnia nei confronti del signor Gigli. Al quale chiederò conto di certe accuse anche sotto il profilo del risarcimento danni. Come lo farò anche nei confronti dell’Ater”.

A proposito, sempre Gigli sostiene che adesso dovrà risarcire l’Ater per una somma di circa 100mila euro. 

“Ha fatto pure i conti… Non è così e non devo pagare neppure le spese legali. Si vedrà alla fine chi ha ragione e chi ha torto. Di sicuro, per ora non devo pagare nulla”.

Ma adesso, ingegner Birindelli, che fa nella vita?

“Sono una libera professionista e faccio il mio lavoro. O devo chiedere l’autorizzazione anche per lavorare? Compatibilmente con le mie condizioni di salute che proprio brillantissime non sono… Anzi, quasi quasi era meglio che davvero avessi truffato lo Stato: almeno significava che stavo bene e non avevo bisogno di tante operazioni”.

 

 

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