06052024Headline:

“Ritardi ingiustificati da parte dell’Inps”

Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil: "Lavoratori penalizzati"

La Uil contro i ritardi nei pagamenti da parte dell'Inps

La Uil contro i ritardi nei pagamenti da parte dell’Inps

L’Inps di Viterbo fa il gioco delle tre carte. Ritarda i pagamenti per fare cassa trattenendo i soldi di lavoratori e pensionati, dilazionandoli nel tempo. Cito solo due casi che però evidenziano una situazione a dir poco grave.

Il primo riguarda un dipendente comunale di Civita Castellana che andrà in pensione il 1 dicembre. Bene, il dipendente in questione – nonostante si tratti di un diritto sacrosanto – si vedrà pagare la pensione a partire dal 1 marzo. Così gli è stato detto. La causa? Un problema al sistema informatico. E per un problema al sistema informatico una persona deve restare senza reddito per mesi? Perché, dopo una vita di sacrifici e in piena crisi economica, un cittadino non ha diritto a vedersi pagare subito la pensione come previsto dalla legge? Perché l’Inps non eroga un pagamento provvisorio per poi procedere successivamente a un conguaglio? Forse c’è qualcuno che pensa che un pensionato e la sua famiglia vivono d’aria?

Altro esempio. In tal caso parliamo di cassa integrazione. E anche in questo caso c’è forse qualcuno che pensa che i lavoratori campino d’aria. Infatti la cassa integrazione per i mesi che vanno da gennaio a giugno 2015 non è stata pagata, nonostante la Regione Lazio abbia approvato una delibera (n. 9645 del 3 agosto scorso) in cui si dà mandato all’Inps di procedere con i pagamenti. Pare però che all’Inps non ne sappiamo niente. Lo sanno bene, tuttavia, i lavoratori che sono rimasti per 6 mesi senza reddito e ancora non hanno visto un euro. E’ normale una situazione del genere? E’ normale che una famiglia debba restare per mesi senza reddito? Reddito dovuto perché lacassa integrazione è un diritto anch’esso sacrosanto. No, non è normale. È semplicemente scandaloso!

Una situazione che ci porta infine a riflettere sui tagli al Patronato che il Governo Renzi vuole di nuovo imporre con la legge di Stabilità in discussione al Parlamento. Tagli che il sindacato ha sempre denunciato con forza. E questo anche perché, con le difficoltà appena evidenziate e un personale ridotto all’osso, come si può pensare che l’Inps riesca ad elaborare pratiche cui finora hanno sempre pensato le organizzazioni sindacali se non riesce nemmeno a sbrigarle? Cosa accadrà quando i tagli al Patronato e al CAF porteranno a licenziamenti e a servizi che non potranno essere più offerti gratuitamente dal sindacato come fatto finora? La risposta anche in questo caso è semplice: il più debole è sempre il primo e il solo a rimetterci. E su questo punto – alla faccia della Costituzione e delle Leggi dello Stato – pare proprio non ci sia trippa per gatti.

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