Il celeberrimo marchio Nike ha scelto Leonardo Bonucci come testimonial per il lancio della nuova linea di scarpe da calcio. E la rivista GQ ha deciso di regalargli la copertina. Un uomo calcio e famiglia, partito da Viterbo con il poster del suo idolo Angelo Peruzzi, quasi concittadino, e molte idee per il futuro: “Da grande farò l’allenatore, ne sono certo perché me lo sento dentro”.
Eppure, ai tempi della Tuscia, non era tutto come ora: “Da piccolo, mio fratello, mi metteva sempre tra i pali – racconta a GQ – perchè lui tirava i rigori e io dovevo pararli. Poi, a cinque anni, mi sono iscritto nella scuola calcio del Pianoscarano”. Poi, a sette anni, l’incontro con Angelo Peruzzi, portiere di Blera, e l’amore per la Juventus che contrastava con la fede interista del fratello Riccardo.
E la lotta continua anche oggi tra le mura domestiche, ma con il figlio: “Un giorno è tornato e mi ha detto che il suo migliore amico tifa Torino, quindi sarebbe diventato granata anche lui. L’ho visto felice e me ne sono fatto una ragione”.
Eppure non c’è solo Viterbo nel suo cuore: le fughe con la famiglia spesso hanno come meta Bari. La città in cui tutto ebbe inizio: dal calcio alla vita con la sua Martina. Una vita che forse neanche immaginava di riuscire ad ingranare e particolarmente distante dalle attese: “sono diplomato in ragioneria, forse senza calcio avrei seguito le orme di mia madre che è una contabile”.
Nel tempo libero, invece, l’impenetrabile difensore bianconero si diletta in cucina: “il mio cavallo di battaglia è il rotolo di spinaci con salmone affumicato e philadelphia. Ma nulla batte il tiramisù di mia moglie”. In cucina o nel calcio, le idee di Leonardo sembra più che chiare.