27072024Headline:
Promossi & bocciati

Leonardo Michelini

Sobria euforia: bisogna affidarsi a un ossimoro per descrivere le reazioni del nuovo sindaco di centro sinistra di Viterbo che al ballottaggio ha strapazzato con una valanga di voti (16.514, pari al 62,86%) l’uscente Giulio Marini. La vittoria di Michelini, da dettare per il momento con i toni della cronaca, tra qualche anno sarà raccontata negli annali municipali con i toni della storia.

Giulio Marini

A Roma ha vinto Marino (Ignazio), a Viterbo ha perso il suo plurale che, come direbbero nella Capitale, ha preso una vera e propria tranvata (9.759 voti, pari al 37,14). Adesso il Bandolero Stanco si deve riposare suo malgrado: gli è toccato in sorte di chiudere la lunga parentesi di esercizio del potere – durato circa vent’anni - che il centro destra ha detenuto nel capoluogo.

Paolo Muroni

L’irresistibile ascesa di Michelini uccella (copyright Gianni Brera) l’immarcescibile esponente del Popolo della libertà, ospite di palazzo dei Priori, come consigliere e/o assessore, dal 1995. Al neo-sindaco infatti, toccano 20 e non 19 consiglieri. Per cui per Muroni, ultimo degli eletti del Pdl, è un triste bye bye.

Michele Bonatesta

D’accordo, perdere le elezioni fa male a tutti. Ma l’ex senatore, candidato a sindaco con la lista “Insieme per il territorio”, invece di sperare che siano stati effettivamente perpetrati presunti brogli a suo danno, perché non analizza con scienza e coscienza il suo non esaltante risultato e capire come mai nelle urne ha trovato la bellezza (si fa per dire) di 404 voti pari all’1,15 per cento.
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