Il segretario cittadino del Partito democratico adesso finalmente può tirare un sospiro di sollievo. La sua insistenza sulla necessità di tenere le primarie per la scelta del candidato a sindaco, ha fatto breccia sugli indecisi (eufemismo) a tutto. Le polemiche, per ora, sono svanite e l’appuntamento è stato fissato per il 7 aprile.

E’ stato più che accorato il grido di dolore lanciato dal presidente della Federlazio del capoluogo sullo stato di salute dell’economia viterbese, con l’aumento vertiginoso dei senza lavoro e il conseguente incremento (pari al 32,2%) delle ore autorizzate di cassa integrazione.

L’ex assessore comunale del Pdl ha presentato “Viterbo 2020”, lista con la quale si candida a sindaco del capoluogo, ponendosi “come alternativa al vecchio metodo di fare politica”. Bene. Ma quel metodo è lo stesso col quale entrò nell’esecutivo di Marini in qualità di “quota rosa”, e salvo errore, mai rinnegato?

“Il pornodivo italiano per eccellenza al Theatro, ospite della discoteca viterbese per “omaggiare” le donne”. Così l’annuncio degli organizzatori della serata che hanno provveduto a virgolettare il verbo, sprizzando l’occhio a significati che sono da ritenere poco appropriati per celebrare una festa internazionale di cui ignorano i motivi della nascita nel 1909.