10052024Headline:

Il filosofo Francesco Mattioli definisce le ferrovie cose del terzo mondo?

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Viterbo,15.1022.

Dal presidente del Comitato per la Riapertura Ferrovia dei due mari un commento ad un recente considerazione sul tema.

“Personalmente leggo con vivo interesse gli articoli del prof Francesco Mattioli, perché li ritengo di alto livello culturale e perché è mio desiderio apprendere maggiormente.
Credo anche che i filosofi siano degli studiosi, che sanno calarsi nel tempo in cui si vive, valutando le situazioni e, per salvaguardare il futuro dell’umanità, suggeriscano la necessaria inversione di tendenza, soprattutto rispetto la mobilità.

E’ una verità acclarata che la mobilità ferroviaria sia meno impattante nell’ambiente, rispetto le altre.

Leggendo il suo articolo non ho ben compreso la proposta del prof Mattioli poiché si sofferma molto sulle scelte stradali ed è questa la frase che non posso apprezzare: “lasciamo stare le ferrovie, roba da Terzo Mondo” .

Spero tanto che Mattioli abbia parlato della situazione delle ferrovie della provincia di Viterbo. Diversamente aver definito le Ferrovie cose del Terzo Mondo è una grande stupidaggine. Se così fosse è una cosa che non mi sarei aspettato di leggere, soprattutto perché non tiene conto del momento storico che il mondo sta vivendo. Condivido comunque Mattioli quando, tra le righe, afferma che la fermata dell’Alta velocità ad Orte sia un fatto molto importante per Viterbo,

Credo e spero che il suo pensiero sia quello della necessità di ammodernare le ferrovie viterbesi, in maniera che i passeggeri e i pendolari possano raggiungere la Capitale d’Italia in poco tempo.

Puntando sulle ferrovie e sulla integrazione dei mezzi di trasporto si concretizza inoltre l’effetto rete o a maglie; si favorisce lo sviluppo dell’economia della Provincia e del Centro Italia; si crea lavoro in loco e si riduce il pendolarismo .

In tutto il mondo è stata fatta la scelta del treno. In Italia una politica che, ad essere buoni, si può chiamare poco lungimirante, ha smantellato le ferrovie. Nel viterbese persiste la scelta di costruire o ampliare le strade. Anche Mattioli ne parla a lungo e non vorrei che ne subisca l’influenza.

Pur ritenendo necessaria l’ultimazione della trasversale stradale, credo indispensabile, a maggior ragione, la trasversale ferroviaria che congiunge il Mar Tirreno al Mar Adriatico, propedeutica alla realizzazione di uno dei Corridoi del Mediterraneo, necessario per il trasporto merci dalla Spagna (Barcellona) a Civitavecchia e su ferro da Civitavecchia ad Orte, sede dell’Interporto Centro Italia, e ad Ancona, quindi via mare la Croazia.

La politica finalmente dopo tanti anni ne ha compresa l’importanza.

Il Professor Mattioli è seguito attentamente e con ammirazione da molti cittadini.

Per tutto ciò, chiedo cortesemente al professor Mattioli di esplicitare meglio il suo pensiero, augurandomi si esprima sulla indispensabilità delle Ferrovie, in considerazione che il futuro della mobilità è il ritorno al passato delle ferrovie.

Grazie.
Raimondo Chiricozzi presidente del Comitato per la riapertura della Orte Capranica Civitavecchia o Ferrovia dei due Mari.

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