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La seconda guerra mondiale dei viterbesi

Viterbo in guerra. La seconda guerra mondiale raccontata dai viterbesi. Questo il titolo del libro che il viterbese Gianluca Di Prospero ha presentato nei giorni scorsi in sala Regia a palazzo dei Priori. Già il titolo richiama buona parte del contenuto del libro: testimonianze di persone che hanno vissuto la guerra che Di Prospero ha raccolto e condiviso con i suoi concittadini attraverso le pagine della sua opera. “Gianluca Di Prospero – ha sottolineato il sindaco Marini – con la consueta perizia storico-documentaria, ha ricostruito una toccante pagina della nostra storia cittadina. Attraverso numerose fonti, narrative e iconografiche, ha realizzato una fedele descrizione di quegli anni sventurati. Un libro ricco di testimonianze, di sentimenti e forti emozioni, ma soprattutto un omaggio alla memoria delle tante vittime viterbesi”. Alla presentazione del libro ha fatto da cornice l’esposizione di  alcuni mezzi storici della seconda guerra mondiale, che hanno sostato in piazza del Comune. Tra questi, una jeep attrezzata per la battaglia nel deserto, una jeep americana, un Dodge trasporto truppe, un’autoscala d’epoca dei Vigili del Fuoco e alcuni mezzi della Polizia Stradale.
Ricordato il bombardamento di Viterbo
Viterbo ha ricordato le vittime del bombardamento del 17 gennaio 1944. La giornata commemorativa è iniziata in sala Regia con l’inaugurazione della mostra fotografica “Viterbo bombardata”, cui hanno partecipato i ragazzi delle scuole, nonché rappresentanti istituzionali, militari e civili. Diverse le testimonianze riportate da persone che hanno vissuto il bombardamento, pezzi di storia ricostruita attraverso i versi dei poeti della Tuscia dialettale, immagini proiettate a conclusione della cerimonia in un video. Alle 13,14 il suono di allarme della sirena ha ricordato l’ora esatta di quel bombardamento che seminò morte e distruzione nella nostra città. “Vedere finalmente così tanta gente per questa ricorrenza – ha sottolineato il sindaco Marini – significa che Viterbo ha raccolto un importante appello. Abbiamo ricordato quella pagina di storia che chiedeva di essere ascoltata, ma soprattutto tramandata ai giovani”.

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