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Quando il canestro non conosce la crisi

Basket S. RosaCerte volte buttare una palla dentro un cesto è l’ultima cosa che conta, è il lieto fine di un storia, di un percorso lungo e impegnativo. Si parla di sport, d’accordo, di basket in particolare, ma non c’è solo questo dentro la realtà del Santa Rosa Murialdo, società doppia che da anni ormai occupa il palcoscenico viterbese e regionale, con escursioni felici anche a livello nazionale.
Il Santa Rosa Murialdo è il matrimonio felice e fertile di due differenti associazioni. Il Murialdo, nato già negli anni Ottanta, come riferimento sportivo ed educativo dell’omonimo quartiere, giusto a due passi dal glorioso PalaMalè; il Santa Rosa invece è di fondazione più recente – fine anni Novanta – progetto partorito da un gruppo di appassionati che scelsero il nome della patrona viterbese per proteggere e formare la meglio gioventù dei canestri. Oggi, questo connubio funziona bene: “Abbiamo tre squadre giovanili che partecipano ai campionati regionali – spiega il dirigente Mauro Chiulli – oltre ad un florido minibasket gestito insieme ad un’altra società, le Ants. Oltre naturalmente alla prima squadra, che milita in serie D. In totale, oltre cento ragazzi che gravitano intorno alla nostra realtà e ai nostri impianti”. Cioé la palestra del Murialdo, una bomboniera che sa essere caldissima quando occorre, e il playground all’aperto al quartiere Ellera, una delle poche oasi ricreative e aggregative in una zona difficile.
“Il nostro primo obiettivo – ripete sempre il presidente Paolo Gubbiotti – è quello di far crescere i ragazzi, facendoli divertire, d’accordo, ma anche curando la loro maturazione e la loro educazione”. Dalle piccole pesti del minibasket ai preadolescenti dell’Under 13 fino ai più grandi dell’Under 17 e Under 19, la soglia della maturità sportiva e umana. E a vederli giocare in un martedì sera qualunque, i ragazzi biancorossi sembrano aver capito l’antifona: sempre educati con arbitri e avversari, rispettosi di dirigenti e coach, e naturalmente bravini dal punto di vista tecnico, il che non guasta mai. Uno di loro, il 15enne Andrea La Torre, è in rampa di lancio: approdato a Roma e in Nazionale, è considerato la speranza azzurra per i prossimi anni, con previsioni addirittura da Nba.
Se Gubbiotti guida con saggezza la metà del Santa Rosa, quella del Murialdo è presieduta da un mito del basket cittadino, quel Lorenzo Tedeschi, Lollo per tutti, che dopo aver fatto mirabilie da giocatore ai tempi mitici della Libertas (promozione in serie A mancata di un soffio, palazzetto sempre pieno, grandi campioni e grandi uomini forgiati da Enzo Colonna), ha deciso di reinventarsi dirigente e anche coach. E’ lui, lasciata la scrivania, a scendere in panchina come allenatore dell’Under 19 e della serie D. E il suo carisma, unito alla testa dura da abruzzese doc, si fa sentire sulla giovane truppa.
E mentre i fratelloni ricchi e scemi del calcio sguazzano nella crisi (economica, ma soprattutto di valori), il basket viterbese torna a proporsi come realtà alternativa, ed educativa: oltre al Santa Rosa Murialdo, infatti, non vanno dimenticati gli sforzi e i risultati della Stella Azzurra, della Nuova Fortitudo e delle stesse Ants. Sì, il canestro è tutto pieno, ed è un tiro da tre punti, con lode annessa e bacio accademico.

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