Il Carnevale colora la Tuscia tra giganti di carta pesta, gruppi mascherati, sagre e atmosfere avvolgenti. Così come vuole la tradizione, magica e suggestiva, che rimbalza nei caratteristici borghi di tutta la provincia. Un successo strepitoso per il “Re burlone” pronto al gran finale in questo secondo e ultimo fine settimana. Ovviamente, tempo permettendo.
Si prevede una chiusura coi fiocchi, anzi con le maschere, tante e di tutti i colori. Strade invase da carri roboanti, pioggia di coriandoli, stelle filanti, suoni di trombetta e fischietti. Come a Ronciglione, dove tutto è pronto per bissare i festeggiamenti del carnevale storico. Domani (sabato 9 febbraio), Parata degli Ussari (ore 15) e a seguire il carnevale regionale dei bambini. Poi, accanto all’immancabile danza del “Saltarello”, sorprese e sapori tradizionali in piazza della Nave (ore 18), presso i profumati stand gastronomici “fregnacciari”.
E domenica, secondo appuntamento con il 315esimo grandioso “Corso di gala” dei carri allegorici (dalle ore 16) con il lancio delle caramelle, nocciole, cioccolatini e tanta allegria. Un clima contagioso che non si ferma e propone anche per il lunedì tante “Jotterie” nel pomeriggio gastronomico con la Bandaccia, i Nasi Rossi (quelli incollati ai rigatoni al “Pitale” da offrire a maschere e visitatori), Polentari, Fagiolari, Tripparoli, Fregnacciari e Saracari.
Baldoria anche martedì (grasso!), con il Campanone che suona a distesa e la “cavalcata” storica degli Ussari (ore 15). Per proseguire con le maschere spontanee dei bambini e con il sapore delle “fritelle di baccalà” negli stand gastronomici (piazza delle Nave). Fino alla “morte e testamento di Re carnevale” (stremato e felice), la partenza sul globo aerostatico e la riconsegna della chiave della Città al Sindaco (dalle 18,30 a piazza del Comune).
Festeggiamenti a ritmo serrato (domenica) anche a Civita Castellana con la sfilata dei carri allegorici e l’arrivo a piazza Giacomo Matteotti. A seguire grande ballo in piazza con le maschere e tanta gastronomia locale. Sempre martedì, terza sfilata dei giganti di carta pesta, balli carnevaleschi e “dulcis in fundo” la premiazione con la cremazione de “O’ Puccio”.
Emozioni colorate per grandi e piccini anche ad Acquapendente, Bassano Romano, Canepina, Fabrica di Roma, Gallese, Sutri,Tarquinia, Vignanello e Vitorchiano (domenica e martedì) con i carri allegorici, gruppi mascherati (dalle ore 15.30), saltarelli, “Pizzacce in piazza” e bande folcloristiche.
Intanto, a Grotte Santo Stefano, il carnevale si prepara a fare testamento. Sì, proprio così. Perché, come tutti sanno, il martedì grasso è il giorno che coincide con la morte del famoso Re, e il “Bucèfere” (tipica maschera grottana) prima di morire si aggira furioso per le vie del paese armato di frusta e scortato dai suoi “Carnevalotti”. Arrivato nella piazza centrale (martedì, ore 21), tra i colpi di verga a chi osa prenderlo in giro, legge ai concittadini il “Testamento”. Ma di cosa si tratta? Del racconto di fatti e misfatti accaduti nella città durante l’anno. Un rituale originale scomparso nel+ 2006, ormai pronto al grande ritorno grazie alla volontà dell’associazione culturale Ecomuseo della Tuscia e del Comitato pro-tempore 2013 per il Bucèfere.
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